I Cdc non stanno indagando «sui vaccini anti Covid-19 che causano ictus» - Facta
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I Cdc non stanno indagando «sui vaccini anti Covid-19 che causano ictus»

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Il 14 gennaio 2023 su Facebook è stato pubblicato un post in cui si afferma che i Centers for disease control and prevention (Cdc) – l’agenzia di salute pubblica statunitense – avrebbero annunciato di indagare «sui vaccini anti Covid-19 che causano ictus». Nel post oggetto di analisi si legge che «sia i media che il Cdc lo sanno da almeno un anno e hanno comunque spinto le popolazioni a vaccinarsi comunque. Solo ora, con una nuova ondata di morti in eccesso, stanno iniziando a mettere le mani avanti».

Il contenuto oggetto di analisi è fuorviante, presentato senza il contesto necessario alla sua reale comprensione. Per questo motivo veicola una notizia infondata. Vediamo insieme cosa ha annunciato realmente l’agenzia di salute pubblica statunitense.

In un comunicato pubblicato il 13 gennaio 2023 i Cdc e la Food and drug administration (Fda) – l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici – hanno avvisato che uno dei sistemi di sorveglianza negli Stati Uniti predisposti al monitoraggio della sicurezza dei vaccini anti-Covid denominato Vaccine safety datalink (Vsd) «ha soddisfatto i criteri statistici per richiedere ulteriori indagini sull’esistenza di un problema di sicurezza per l’ictus ischemico nelle persone di età pari o superiore a 65 anni che hanno ricevuto il vaccino Pfizer-BioNTech anti Covid-19 bivalente». Per bivalenti si intendono i vaccini anti-Covid formati dal vaccino originario e da uno nuovo adattato alle varianti Omicron del nuovo coronavirus Sars-CoV-2.

Per questo motivo, si legge ancora, è stata avviata un’indagine per rispondere alla domanda se le persone di età pari o superiore a 65 anni che hanno ricevuto il vaccino in questione «avessero maggiori probabilità di avere un ictus ischemico nei 21 giorni successivi alla vaccinazione rispetto ai giorni 22-42 dopo la somministrazione del vaccino».

Questo però non significa che i Cdc hanno comunicato di aver avviato un’indagine «sui vaccini anti Covid-19 che causano ictus», come erroneamente sostenuto nel post in analisi. 

Innanzitutto, come spiegato dallo stesso sito del sistema, il Vsd è uno degli strumenti che i Cdc adoperano per monitorare «quasi in tempo reale» la sicurezza dei vaccini anti Covid-19, utilizzando i dati sanitari elettronici di varie organizzazioni del Paese. In questo caso il sistema di monitoraggio Vsd ha rilevato che 130 persone di età pari o superiore a 65 anni hanno avuto un ictus entro 21 giorni dalla somministrazione della dose di richiamo del vaccino Pfizer-BioNTech bivalente tra i circa 550.000 anziani vaccinati.

Nel comunicato dei Cdc e della Fda si avverte che questo tipo di indicazione ricavata da uno dei sistemi di sorveglianza richiede «ulteriori indagini e conferme da studi epidemiologici».

Chiarito questo aspetto, le due agenzie pubbliche statunitensi hanno precisato che «potrebbero esserci anche fattori di confusione che contribuiscono al segnale identificato nel Vsd che meritano ulteriori indagini». Inoltre, si legge nel comunicato, «è importante notare che, ad oggi, nessun altro sistema di sorveglianza ha mostrato un segnale simile e molteplici analisi successive non hanno convalidato questo segnale» proveniente da Vsd. Questo significa che i funzionari dei Cdc hanno condotto un’ulteriore analisi nel sistema Vsd, utilizzando gli stessi dati ma con una metodologia diversa, e tuttavia non sono stati in grado di replicare il risultato ottenuto in precedenza. 

Sempre nel comunicato, i Cdc e la Fda hanno elencato anche una serie di evidenze scientifiche e circostanze che mostrano come ad oggi non sia stato dimostrato alcun rapporto di causalità tra il vaccino bivalente Pfizer anti-Covid e l’ictus. 

Le due agenzie pubbliche hanno spiegato che «un ampio studio sui vaccini bivalenti Pfizer-BioNTech e Moderna», che ha utilizzato il database dei Centers for medicare e medicaid services (Cms), «non ha rivelato alcun aumento del rischio di ictus ischemico»; un altro studio preliminare che ha utilizzato il database Veterans affairs «non ha indicato un aumento del rischio di ictus ischemico a seguito di un vaccino (bivalente) aggiornato». Ancora, il sistema di sorveglianza passiva Vaers non ha registrato un aumento delle segnalazioni di ictus ischemici dopo l’aggiornamento del vaccino (bivalente) e il database di sorveglianza globale di Pfizer-BioNTech non ha indicato alcun un segnale per l’ictus ischemico con il vaccino (bivalente). Infine, neppure in altri Paesi è stato osservato un aumento del rischio di ictus ischemico con i vaccini aggiornati (bivalenti). Per questo motivo, i Cdc e la Fda chiariscono che non è previsto e raccomandato alcun tipo di cambiamento nella pratica della vaccinazione anti-Covid. 

In base a tutti questi elementi, le due agenzie hanno scritto che «è molto improbabile» che l’indicazione ricavata dal Vsd «rappresenti un vero rischio clinico». I Cdc e l’Fda continueranno a valutare questi e ulteriori dati che saranno discussi in una riunione il 26 gennaio 2023. 

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