Logo
Kamala Harris descrive il colore del suo abito per includere le persone con disabilità, non è una forma di «demenza»

Kamala Harris descrive il colore del suo abito per includere le persone con disabilità, non è una forma di «demenza»

24 luglio 2024
Condividi

Il 22 luglio 2024 su Facebook è stato pubblicato un video in cui si vede Kamala Harris, seduta a un tavolo con alcune persone, indossare una giacca blu e parlare in inglese con una mascherina sul volto. Secondo chi ha condiviso il filmato, la vicepresidente degli Stati Uniti avrebbe detto: «Sono Kamala Harris. I miei pronomi sono lui/lei. Sono una donna che siede a un tavolo con una giacca blu». 

Per l’autore del post social, la scena dimostra che Kamala Harris soffrirebbe di «demenza» pur senza essere anziana e per questo motivo si domanda retoricamente «Cosa potrebbe mai andare storto se per assurdo diventasse presidente?». 

Si tratta di un contenuto ingannevole e fuorviante, presentato senza il contesto necessario alla sua reale comprensione.

Lo scorso 21 luglio, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, si è ritirato dalla corsa per la Casa Bianca, sostenendo la candidatura della sua vice Kamala Harris alle prossime elezioni presidenziali di novembre. Il giorno successivo il video in analisi è stato rilanciato fuori dal suo contesto originario dall’account ufficiale del Comitato nazionale repubblicano (RNC) e dal proprietario di X, Elon Musk, che ha annunciato di appoggiare il candidato repubblicano Donald Trump dopo il recente attentato nei suoi confronti.

La clip mostra una scena svoltasi il 26 luglio 2022 in occasione del trentaduesimo anniversario della firma dell’Americans with Disabilities Act (ADA), la legge che proibisce la discriminazione contro le persone con disabilità. Quel giorno, Harris aveva ospitato una tavola rotonda con le rappresentanti dei diritti delle persone con disabilità per discutere dell’accesso all’assistenza sanitaria riproduttiva. 

Come si può ascoltare dal video dell’evento e verificare dalla trascrizione ufficiale delle sue parole, la vicepresidente si era presentata, all’inizio della discussione, con queste parole: «I am Kamala Harris. My pronouns are “she” and “her.” I am a woman sitting at the table wearing a blue suit. And I’m very thankful to the leaders who are here today for joining us for this very important conversation that is on the topic, as much as anything, of justice and equality and freedom». La traduzione italiana della presentazione è: «Sono Kamala Harris. I miei pronomi sono “she” ed “her” (i pronomi utilizzati da chi si identifica nel genere femminile, ndr) . Sono una donna seduta al tavolo che indossa un abito blu. E sono molto grata ai leader che sono qui oggi per essersi uniti a noi per questa conversazione molto importante che riguarda, più di ogni altra cosa, l’argomento della giustizia, dell’uguaglianza e della libertà». 

È falso quindi scrivere che Harris abbia dichiarato che i suoi pronomi sono lui/lei. Specificare pubblicamente i pronomi di genere in cui una persona si riconosce è una pratica utilizzata per sostenere una maggiore inclusività e promuovere il rispetto dell’identità di genere. Inoltre, come riportato all’epoca da Sara Luterman, giornalista esperta di disabilità di 19thnews, con quelle parole la vicepresidente stava facendo «un’autodescrizione visiva», una pratica pensata per includere meglio nelle riunioni le persone cieche e ipovedenti. «Le persone che utilizzano l’autodescrizione visiva forniscono una breve panoramica di come appaiono e di cosa indossano, qualsiasi dettaglio che ritengono possa essere importante per i partecipanti ciechi e ipovedenti», aveva specificato Luterman. Visionando il video integrale dell’evento si può vedere che anche altre partecipanti avevano utilizzato questa pratica, presentandosi con nome, cognome, carica, pronome di genere in cui si riconoscevano e fornendo una breve descrizione dei propri abiti o del colore dei capelli.

Potrebbero interessarti
Segnala su Whatsapp