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No, nei primi tre mesi del 2020 non ci sono stati meno morti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente

No, nei primi tre mesi del 2020 non ci sono stati meno morti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente

6 aprile 2020
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Il 6 aprile la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiede di verificare il dato relativo ai decessi in Italia nel primo trimestre del 2020, che secondo un’immagine circolata sull’app di messaggistica sarebbero inferiori a quelli dell’anno precedente, nonostante l’incremento dovuto all’emergenza Covid-19.

«Vivere sopraffatti dalla paura significa essere morti dentro» si legge nel testo dell’immagine, che precede una tabella in cui vengono snocciolati i presunti dati sulla mortalità in Italia: 165.367 sarebbero i morti nel primo trimestre del 2020, a fronte dei 185.967 dello stesso periodo, ma nel 2019.

Una diminuzione di 20mila unità, dunque, che porta l’autore a concludere: «Occorre isolare gli ansiosi e i sopraffatti dai media, essi abbassano il sistema immunitario sociale».

La notizia è falsa.

Le uniche informazioni attendibili sulla mortalità nel nostro Paese sono fornite dall’Istat, che il 1 aprile ha pubblicato una serie di dati parziali sull’andamento dei decessi dal primo gennaio al 21 marzo 2020.

Si tratta di dati non esaustivi, riferiti ad appena 1.084 dei 5.866 comuni inseriti nel database Anpr, che a loro volta rappresentano il 75 per cento del totale dei comuni italiani. Come riferisce la stessa Istat nella nota esplicativa pubblicata a margine, non si tratta di un campione rappresentativo, ma bensì di una «selezione».

Pur con tutte le cautele del caso, la tavola sintetica fornita dall’Istat restituisce un dato molto netto: nei 1.084 comuni presi in esame, il numero di morti nell’arco di tempo tra il primo gennaio e il 21 marzo è passato dai 33.575 del 2019 ai 40.244 del 2020. Una differenza di 6.669 unità che secondo la stessa Istat potrebbe essere stata persino mitigata dai numeri di gennaio e febbraio, quando «i decessi erano stati inferiori al numero medio osservato nello stesso periodo nel 2015-2019».

Osservando i dati che vanno dal primo al 21 marzo, infatti, il numero di decessi appare più che raddoppiato, passando dagli 8.054 del 2019 ai 16.216 del 2020, con incrementi che vanno fino al 1.800 per cento nei comuni del bergamasco.

I  numeri presentati nell’immagine circolata su WhatsApp sono invece estrapolati dal sito ItaliaOra, che nella sezione relativa al meccanismo di elaborazione chiarisce: «Il meccanismo delle statistiche in tempo reale è basato su un algoritmo proprietario che elabora i dati più recenti a disposizione insieme al tasso di cambiamento stimato e le proiezioni generate dai nostri modelli per calcolare il numero da visualizzare sulla pagina al millisecondo».

Si tratta dunque di proiezioni, generate da un algoritmo e basate sugli stessi dati Istat, che tuttavia non tengono conto del – seppur parziale – ultimo aggiornamento datato 1 aprile.

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