No, il numero di morti in Italia nel primo trimestre del 2020 non è il più basso degli ultimi otto anni

Il 21 aprile la redazione di Facta ha ricevuto via WhatsApp numerose richieste di verificare un’immagine, circolata sull’app di messaggistica istantanea e molto diffusa su Twitter, che riporta i dati dei decessi nel primo trimestre dell’anno, dal 2012 a oggi.

Secondo la tabella, il numero di deceduti «per tutte le cause» nei primi tre mesi del 2020 (e dunque in piena emergenza Covid-19) ammonterebbe 165.367 unità, quasi 20 mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2019 e mai così basso dal 2012, anno in cui i morti furono 180.551.

Si tratta di un’informazione falsa, già circolata su WhatsApp il 6 aprile e verificata dalla redazione di Facta.

Il dato dei 165.367 decessi dal 1 gennaio al 31 marzo 2020 è infatti estrapolato da ItaliaOra, un sito che elabora previsioni statistiche in tempo reale attraverso un algoritmo basato su trend precedenti (il meccanismo di funzionamento del portale è spiegato qui). I dati riferiti agli anni precedenti arrivano invece dal sito dell’Istat.

Le uniche informazioni attendibili sulla mortalità nel nostro Paese arrivano proprio dall’Istat, che il 1 aprile ha pubblicato una serie di dati riguardo i decessi avvenuti dal primo gennaio al 21 marzo 2020.

Si tratta di dati parziali che prendono in considerazione appena 1.084 dei 7.982 comuni comuni italiani, e dunque non un campione statistico (come riferisce la stessa Istat nella nota esplicativa) ma una «selezione».

Nei comuni presi in esame, il numero di morti nell’arco di tempo tra il primo gennaio e il 21 marzo è passato dai 33.575 del 2019 ai 40.244 del 2020. Un aumento di 6.669 decessi.

Tenendo conto così dei soli 1.084 comuni censiti nel 2020, la tabella dei decessi nel primo trimestre di ogni anno (dal 2015 a oggi, periodo del quale possediamo dati comparabili) sarebbe la seguente:

2015: 34.339

2016: 30.411

2017: 35.018

2018: 33.520

2019: 33.574

2020: 40.244