Il «curriculum della capitana» Carola Rackete in cui si parla della sua famiglia contiene delle informazioni false - Facta
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Il «curriculum della capitana» Carola Rackete in cui si parla della sua famiglia contiene delle informazioni false

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Giovedì 9 luglio la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un’immagine, pubblicata su Facebook il 7 luglio 2019, composta da  un testo su sfondo rosso e bianco che viene presentato come il «Curriculum della capitana» Carola Rackete, la comandante della nave Sea-Watch 3 della ong tedesca Sea Watch, che nella notte tra il 28 e il 29 giugno 2019 aveva forzato il blocco della Guardia di Finanza italiana per far sbarcare i migranti salvati nel Mediterraneo.

«Carola Rackete è già stata in galera per possesso di cocaina e carte di credito rubate» si legge nel testo dell’immagine segnalata a Facta, che appare decisamente lontano dall’idea di curriculum che era stata promessa. Prosegue, poi, «la madre lavora alla Bayer, il nonno ha fatto parte delle SS e il padre ex ingegnere oramai in pensione, ora lavora per un’azienda che produce e commercializza armi in tutto il mondo».

Le notizie riportate nell’immagine sono false. Andiamo con ordine.

Non esiste alcun riscontro ufficiale circa i presunti precedenti penali di Rackete, che non compaiono in nessuno dei documenti pubblici a nostra disposizione (non nella richiesta di convalida dell’arresto emessa il 30 giugno 2019 dalla procura di Agrigento, non nell’ordinanza del Gip di Agrigento del 2 luglio 2019 e nemmeno nel successivo ricorso in Cassazione del 16 luglio). 

Quanto alla madre, questa non lavora per l’azienda farmaceutica Bayer, ma è una casalinga, stando a quanto riportato da un articolo del Corriere della Sera risalente al 27 giugno 2019. Il collegamento con la casa farmaceutica Bayer appare dunque infondato e aggiunto al «curriculum» con il probabile intento di screditarla.

Il passato familiare del nonno (senza precisare se quello materno o paterno) nelle SS non è sostenuto da alcuna prova verificabile e la stampa italiana non si è occupata dell’argomento. Abbiamo chiesto ai colleghi fact-checker tedeschi di Correctiv se avessero ulteriori informazioni sull’argomento e ci hanno confermato che la notizia non è stata riportata nemmeno in Germania.

Venendo al padre della comandante tedesca, Ekkehart Rackete, ha lavorato per trent’anni nel settore privato della difesa e negli ultimi 7 anni è diventato consulente dell’azienda tedesca Mehler Engineered Defence. Come verificato dai colleghi di Correctiv, tuttavia, l’azienda non si occupa di produrre armi (come sostenuto nell’immagine segnalata a Facta), ma di dispositivi di sicurezza impiegati sia in ambito civile che in quello militare.

Ricapitolando, le accuse circa il passato giudiziario di Carola Rackete non sono supportate da alcuna prova, così come l’affermazione secondo cui suo nonno sarebbe stato arruolato nelle SS. Possiamo smentire poi le informazioni riguardanti il padre e la madre della comandante della Sea-Watch 3, che sono rispettivamente un consulente presso un’azienda di dispositivi di sicurezza e una casalinga.

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