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Le mascherine chirurgiche non contengono «parassiti», ma fibre di tessuto

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14 aprile 2021
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Il 14 aprile 2021 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare le informazioni riportate in un video pubblicato il 13 aprile su TikTok. Il filmato dura in tutto poco meno di 30 secondi e parla di un esperimento fatto in casa su alcune «mascherine nuove» che se esposte al vapore o al respiro umano rivelerebbero la presenza di «filamenti sospetti che si muovono» e che continuano a muoversi anche se estratti con una pinzetta.

Nella descrizione che accompagna il video l’autrice definisce questi filamenti «parassiti» e utilizza l’hashtag #morgellons.

Si tratta di una notizia falsa. 

Innanzitutto, il morbo di Morgellons è una patologia immaginaria diagnosticata per la prima volta nel 2001 dalla statunitense Mary Leitao, ex tecnico di laboratorio che ritenne di aver rilevato delle formazioni sottocutanee a forma di filamento nella bocca del figlio di due anni e mezzo, affetto da prurito. Numerosi specialisti interpellati non notarono nulla di strano nel bambino, ma Leitao si convinse di aver scoperto una nuova malattia e si spese per la creazione di una fondazione dedicata alla ricerca e alla sensibilizzazione sulla malattia – la Morgellons Research Foundation – che ha chiuso i battenti nel 2012.

Oggi sono oltre 10 mila le persone in tutto il mondo che dichiarano di essere affette da Morgellons, ma non esiste alcun riscontro medico circa l’esistenza di tale condizione. Diversi medici hanno invece diagnosticato a Leitao la sindrome di Münchhausen per procura, una condizione psicologica che spinge le madri a denunciare o arrecare danni fisici ai figli per attirare l’attenzione su di sé. 

Chiarita l’inesistenza della condizione patologica citata nel video, passiamo al presunto parassita rinvenuto nelle mascherine. Come hanno verificato i colleghi francesi di Libèration, e quelli tedeschi di Correctiv, si tratta di semplici fibre tessili, così sottili da muoversi con impercettibili correnti d’aria o per effetto della respirazione e dell’umidità. Per fugare ogni dubbio, lo youtuber Oliver Kim sul suo canale ha esaminato al microscopio i filamenti sospetti, concludendo che si tratta di fibre tessili e che «nonostante si muovano quasi come fossero vive» ciò dipende da precisi principi fisici. In questo caso, spiega Kim, le fibre di tessuto hanno assorbito l’umidità del vapore e asciugandosi producono un movimento, che sarebbe impercettibile se le fibre non fossero così sottili.

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