Il 13 giugno 2021 su Facebook è stato pubblicato un post contenente uno screenshot realizzato da uno smartphone, che mostra la frase «Dispositivi usati raramente» e una serie di codici alfanumerici. Il post è accompagnato da un testo, scritto dall’autore del post, in cui si legge: «Numeri dei VACCINI – Sono Antenne. Possono essere usati per collegarsi ad Internet. Ma che cavolo avete Fatto. NON era OBBLIGATORIO».

Si tratta di una notizia falsa.

I codici alfanumerici mostrati nello screenshot sono in realtà Mac Address, ovvero degli indirizzi che permettono l’identificazione univoca di dispositivi Bluetooth, standard tecnologico di condivisione dati senza fili tra dispositivi. La circostanza è confermata anche dai simboli che nell’immagine compaiono accanto agli indirizzi e che, come avevamo spiegato qualche tempo fa, sono quelli scelti nel 1998 per rappresentare la tecnologia Bluetooth. Sebbene lo standard possa essere utilizzato per connettere un dispositivo a internet, non è esso stesso un’antenna dotata di connessione internet. 

Ma cosa hanno a che fare degli indirizzi di dispositivi Bluetooth con i vaccini contro la Covid-19? Assolutamente nulla, come ha dovuto specificare il sito internet dei Cdc (Centers for disease control and prevention, i Centri americani per il controllo e la prevenzione delle malattie), che nella sezione relativa al fact-checking spiega: «Tutti i vaccini contro la Covid-19 sono privi di metalli come ferro, nickel, cobalto, litio e terre rare, e di manufatti come dispositivi microelettronici, elettrodi, nanotubi di carbonio e nanofili semiconduttori». 

Allo stesso modo, l’elenco degli ingredienti dei vaccini anti Covid-19 Moderna, Pfizer-BioNTech, Johnson & Johnson e AstraZeneca è estremamente specifico e in nessuno di questi c’è traccia di metalli, microchip o qualsivoglia materiale possa essere rilevabile attraverso Bluetooth, tecnologia che comunica sfruttando le onde radio.