Le affermazioni di Peter McCullough sui vaccini, le varianti e l’immunità da Covid-19 sono scientificamente false
Il 6 agosto 2021 la redazione di Facta ha ricevuto la richiesta di verificare un articolo, pubblicato il 5 agosto 2021 da MeteoWeb.eu e intitolato “Peter McCullough: «i vaccini non funzionano e stanno creando una fuga immunitaria del virus, stiamo giocando con Madre Natura. Adesso i vaccinati sono i più a rischio, si sentono al sicuro erroneamente»”. L’articolo riprende e cita un’intervista a McCullough pubblicata il 22 luglio 2021 da Children’s Health Defense, un’associazione antivaccinista che ha diffuso disinformazione su vaccini e Covid-19, e ha promosso la teoria complottista del Grande Reset.
Nell’articolo sono attribuite a Peter McCullough, cardiologo statunitense già noto per affermazioni scientificamente infondate sulla pandemia, diverse affermazioni sui vaccini contro la Covid-19 e la pandemia. In particolare «i vaccinati credono di essere protetti, mentre di fatto non lo sono», specialmente contro la variante delta; che la variante delta sarebbe stata «innescata» dall’utilizzo del vaccino Sinovac in India; e infine che «l’immunità naturale sembra essere robusta, completa e duratura» tanto che «non c’è mai stato un secondo caso documentato in una persona che ha avuto un primo episodio sostanziato».
Si tratta di affermazioni in contrasto con i dati scientifici oggi disponibili.
Innanzitutto i vaccini proteggono molto bene dalle conseguenze gravi della Covid-19 anche quando indotta dalla variante delta del virus Sars-CoV-2, sia pure con efficacia leggermente inferiore. Questo è stato confermato da diversi studi. È vero che il Ministero della Salute israeliano ha rilasciato dati secondo i quali il vaccino Pfizer sarebbe molto meno efficace contro l’infezione nei confronti la variante delta, ma su questo la maggior parte degli esperti si è detta scettica. In ogni caso, anche secondo quei dati la protezione, contro ricovero ospedaliero e malattia grave supera il 90 per cento.
In secondo luogo, la variante delta non è stata «innescata» dai vaccini. Come abbiamo già discusso su Facta, nessuna delle varianti considerate di interesse dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si è evoluta in risposta ai vaccini, perché esse erano già presenti ben prima dell’inizio della campagna vaccinale. Inoltre il vaccino Sinovac non è in uso in India: il Ministero della Salute indiano riporta invece che i vaccini contro la Covid-19 finora distribuiti sono stati Covishield (lo stesso vaccino prodotto e distribuito in occidente da AstraZeneca), Covaxin, un vaccino sviluppato dall’azienda indiana Bharat Biotech, e, in percentuale molto ridotta, Sputnik V.
Per quanto riguarda l’immunità «naturale», ovvero acquisita dopo l’infezione da Sars-CoV-2, questa esiste ma non è necessariamente permanente e, al contrario di quanto affermato nell’articolo a noi segnalato, è possibile reinfettarsi. Secondo un ampio studio pubblicato su Lancet il 17 marzo 2021, che ha analizzato quattro milioni di pazienti danesi, in media l’infezione da Sars-CoV-2 offre una protezione di circa l’80 per cento dalla reinfezione. Protezione che però cala al 47 per cento nei soggetti sopra i 65 anni. Ci sono inoltre dati secondo i quali l’immunità da vaccino può essere, almeno per alcuni vaccini, più ampia e robusta rispetto a quella indotta dall’infezione.
Che tristezza
Siete imbarazzanti… quindi secondo voi una fonte ha ragione ha priori mentre l’altra ha torto? È questa la vostra evidenza scientifica?
Forse dovreste rivalutare il concetto di fake news prima di crearci un portale attorno…
Facta
Buongiorno Che tristezza, cliccando sulle parole sottolineate in giallo si può accedere a tutte le fonti a cui facciamo riferimento nel testo.
gianluca
quanto avete preso di contributi statali?
Facta
Buongiorno Gianluca, nella sezione chi siamo del nostro sito puoi vedere come ci finanziamo.
tristezza assoluta
e il vostro metodo scentifico quale sarebbe? scegliere le fonti che avvallano l’efficacia del vaccino come fonti attendibili e marchiare come false tutte quelle che dicono il contrario? Bravi bravi.
Facta
No, quelle riconosciute dalla comunità scientifica.
Rossella Maruzzo
In Avvenire quotidiano nazionale del 12 Agosto 21 anche Pollard direttore della Oxford University e facente parte del team che ha creato Astrazeneca dice che i vaccini non servono a raggiungere immunità di gregge in quanto il covid è virale e muta …, non rimane immutato come il morbillo o ebola
cla
Tutti i virus mutano quando si replicano (passano da persona a persona) è un processo casuale. Le mutazioni che garantiscono un vantaggio al virus sopravvivono alle altre per semplice selezione evolutiva. Nel caso del morbillo è più semplice: lo abbiamo “incontrato” quando già circolava da chissà quanti secoli, SarsCoV2 è bello fresco purtroppo. Il problema dell’immunità di gregge (oltre alla pubblica ottusità) è dato dalla Delta: una variante così contagiosa richiederebbe una % di vaccinati elevatissima (si legge in giro circa il 95% della popolazione che è oggettivamente irrealizzabile)
Seba
Voglio fidarmi di voi ,in mezzo a questo caos di opinioni , vomitevole per certi aspetti, dove tutti scienziati ed informazione dicono tutti il contrario di tutto.Per continuare a vivere Nella società faremo tutti il vaccino in famiglia, sperando che nel futuro non debba pentirmi di questa scelta.Nel qual caso i diretti responsabili saranno chi oggi afferma la completa sicurezza , efficacia,ed inocuita nel tempo.