No, “delta” nella nomenclatura «variante delta» non significa «sonno profondo»
Il 19 giugno 2021 su Facebook è stato pubblicato un post in cui si legge che la parola “delta” nella nomenclatura «variante delta» utilizzata per identificare una variante del nuovo coronavirus Sars-CoV-2 deriverebbe dalle onde delta, cioè onde cerebrali caratterizzate da una frequenza da 1 a 4 hertz e associate alla «condizione di sonno profondo» nell’uomo. L’autore del post oggetto di verifica si domanda se questa origine del nome della variante del virus non significhi che i «cari governatori» vogliono «rendere dormiente una società, incapace di agire».
Si tratta di una notizia falsa.
A ottobre 2020 una variante del virus è stata identificata in India: gli scienziati l’hanno definita con la sigla B.1.617.2, mentre mediaticamente è stata ribattezzata “variante indiana”. Il fatto che le varianti venissero chiamate in base ai luoghi del loro primo rilevamento è stato definito dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) un atto «stigmatizzante e discriminatorio». Per questo motivo, lo scorso 31 maggio l’Oms ha scelto un sistema di denominazione della varianti basato sulle lettere dell’alfabeto greco. Così, a partire da fine maggio 2021 la variante B.1.617.2 è stata identificata con il nome “delta”. Quando le 24 lettere dell’alfabeto greco saranno esaurite, l’Oms annuncerà un altro sistema di denominazione.
Questo caso di disinformazione non è presente solo in italiano e all’estero è già stato trattato da diversi siti di fact-checking (qui e qui).