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Lo chef Jamie Oliver non ha dimostrato in tribunale che il cibo di McDonald’s «non è adatto per essere ingerito»

Lo chef Jamie Oliver non ha dimostrato in tribunale che il cibo di McDonald’s «non è adatto per essere ingerito»

27 settembre 2021
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Il 27 settembre 2021 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un post pubblicato il 10 luglio su Facebook, secondo cui la catena di fast food McDonald’s avrebbe perso una causa legale contro lo chef e personaggio televisivo Jamie Oliver e che quest’ultimo avrebbe dimostrato che «il cibo che vendono non è adatto per essere ingerito, perché è altamente tossico».

Al centro della presunta controversia legale ci sarebbe l’idrossido di ammoniaca, sostanza che sarebbe utilizzata dalla catena di ristorazione per «lavare» le parti grasse della carne. Nel post si legge inoltre che «prima di questo processo, secondo il presentatore, già questa carne non era adatta al consumo umano».

Si tratta di una notizia falsa, che decontestualizza una vicenda accaduta nel 2011. 

Innanzitutto, la notizia di un contenzioso legale tra McDonald’s e Oliver non è riportata da alcun mezzo d’informazione. Tra lo chef televisivo e la catena di fast food esiste invece una vecchia polemica risalente al 2011, quando durante la trasmissione Oliver’s Food Revolution, Oliver attaccò la pratica di lavorare la carne di manzo con l’idrossido di ammoniaca, utilizzata al tempo da McDonald’s e da altre catene di ristorazione (come Taco Bell e Burger King). 

Si tratta della cosiddetta “poltiglia rosa” (pink slime), un preparato industriale a base di avanzi grassi del manzo, parti un tempo relegate alla produzione di cibo per animali. Come spiegava un’inchiesta pubblicata nel 2009 dal New York Times, questi scarti alimentari erano particolarmente suscettibili a contaminazione di Escherichia coli (in grado di provocare un’infezione batterica potenzialmente mortale per l’uomo), motivo per il quale sono entrati nella ristorazione rapida solo grazie al trattamento con idrossido di ammoniaca, in grado di uccidere i batteri.

La critica di Oliver non riguardava eventuali problemi per la salute umana – la pratica è considerata sicura dalla Food and Drug Administration (Fda, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) e dal Dipartimento dell’agricoltura americano (Usda) – ma la sua desiderabilità dal punto di vista gastronomico. 

La polemica scatenata da Oliver contribuì a creare un’accesa campagna contro questa pratica, che nel giro di pochi mesi portò McDonald’s (e le altre catene interessate) ad abbandonarla del tutto. Come si legge in un comunicato emesso dall’azienda nel 2013, «McDonald’s non usa scarti di manzo trattati con ammoniaca, ciò che alcuni chiamano “poltiglia rosa”, nei nostri hamburger, e non lo fa dal 2011». 

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