No, i vaccinati in terapia intensiva in Nsw (Australia) non sono «il 95%» - Facta
TOP

No, i vaccinati in terapia intensiva in Nsw (Australia) non sono «il 95%»

ll 3 febbraio 2022 la redazione di Facta ha ricevuto via WhatsApp una segnalazione che chiedeva di verificare il contenuto di un post condiviso su Telegram con questo testo: «NSW Australia, ultimissimi dati ufficiali!!!! BOOM di vaccinati nelle terapie intensive!!!! Il 95% dei ricoverati ha ricevuto il siero per il covid-19!!! Smascherata la FAKE italiana degli ospedali pieni di No-vax!!!! Guardiamo i veri numeri e non le parole dei mentitori seriali!!!!». Il post è accompagnato da un video della durata complessiva di quasi nove minuti, che riporta dei dati riferiti al periodo tra il 2 e l’8 gennaio 2022.

Il video è stato condiviso da Dentro la notizia, un canale Youtube che propone contenuti autoprodotti di stampo complottista (“economia, mondo, eurozona” sono gli argomenti indicati nella descrizione presente sulla piattaforma). Nel video, una voce illustra quelli che dovrebbero essere i dati ufficiali del Nws, concludendo che nelle terapie intensive il 95 per cento dei ricoverati sarebbe vaccinato.

Si tratta di una notizia falsa.

Il monitoraggio dei dati ufficiali sulla situazione pandemica nel Nsw si può consultare sul sito del ministero della Salute del Nsw, che pubblica report settimanali. I dati reperibili per il periodo che va dal 2 al 9 gennaio 2022 mostrano in una tabella nella prima pagina del report (Table 1: NSW key indicators, as at 9 January 2022) che i pazienti allora in terapia intensiva (Intensive Care Unit) erano 159.

Dati relativi al periodo dal 2 al 9 gennaio 2022: i pazienti in terapia intensiva (Intensive Care Unit) erano 159

Dei ricoverati, il 49,1 per cento non era vaccinato, mentre il 50,3 per cento aveva ricevuto due dosi di vaccino. Pertanto la percentuale (95 per cento) suggerita dal post che stiamo verificando non corrisponde al dato reale. 

Come ha spiegato Kerry Chant, direttrice sanitaria a capo del Nsw, non deve stupire che ci sia una percentuale crescente di persone vaccinate in terapia intensiva, e questo aumento si deve al fatto che con il proseguire della campagna vaccinale la maggior parte delle persone sono vaccinate, ma queste continueranno ad essere meno a rischio di decesso rispetto a chi invece non si vaccina. 

Il quotidiano neozelandese New Zealand Herald che il 12 gennaio 2022 ha riportato le dichiarazioni di Chant, ha precisato che «circa il 70.2 per cento delle persone che sono decedute tra il 16 giugno e il 25 dicembre dello scorso anno [2021, ndr] non erano state vaccinate o non avevano concluso il ciclo vaccinale (420 persone)», dato riscontrabile anche dal sito del ministero della salute Nsw (nel testo che segue la tabella 5 in questo report pubblicato il 7 gennaio 2022). Per fare un confronto, nello stesso periodo di tempo le persone completamente vaccinate decedute sono state 96 e quelle parzialmente vaccinate decedute 76.  

Il 70.2 per cento delle persone decedute tra il 16 giugno e il 25 dicembre 2021 non erano state vaccinate o non avevano concluso il ciclo vaccinale (420 persone).
Le persone completamente vaccinate decedute sono state 96 e quelle parzialmente vaccinate decedute 76.

Come ha spiegato il New Zealand Herald nello stesso articolo, i decessi di persone che hanno ricevuto una o più dosi di vaccino sorprendono alcuni, ma questo non costituisce una prova che i vaccini non funzionano, ma piuttosto dimostra «il contrario. Circa il 93 per cento degli adulti nel Nsw sono stati completamente vaccinati, mentre il 7 per cento della popolazione non lo è completamente. Nonostante costituisca una piccola parte della popolazione, questo 7 per cento ora rappresenta più della metà di tutti i ricoveri in terapia intensiva». Le persone che costituiscono una percentuale molto piccola della popolazione a rischio occupano una grande proporzione di quelle in terapia intensiva, ha spiegato infatti alla testata news.com.au l’epidemiologa Catherine Bennett della Deakin University, che si trova a Geelong (Victoria, Australia), come riportato sempre nell’articolo del New Zealand Herald

Print Friendly, PDF & Email

Ti è piaciuto l'articolo?

Lascia un commento

× WhatsApp