Il 15 luglio 2022 è stato pubblicato un tweet contenente l’immagine di quattro piccole bare bianche, accompagnata da un testo in cui si legge: «USA: #NessunaCorrelazione Approvata la “vaccinazione COVID” per bambini = +400% ordini di bare per bambini».
Si tratta di una notizia falsa.
Come hanno ricostruito i colleghi di LeadStories, l’informazione che riporta l’impennata negli ordini di bare per bambini è contenuta in uno spezzone del podcast The Stew Peters Show, noto negli Stati Uniti per diffondere teorie del complotto prive di fondamento. Lo spezzone è stato caricato il 12 luglio 2022 sulla piattaforma di video streaming Bichute e contiene una conversazione tra Peters e un uomo che si identifica come un «venditore di bare» chiamato Mick Haddock, assunto presso l’azienda canadese Casket Depot.
Al minuto 03:50 del filmato Haddock spiega: «Gli ordini di bare di piccole dimensioni non sono mai stati così popolari. Vorrei ricordare che tutte le vendite di bare sono aumentate notevolmente negli ultimi due anni. Chiamalo come vuoi – magia o vaccino – ma è successo qualcosa che sta causando una quantità senza precedenti di morti». Durante lo show Haddock ha aggiunto inoltre di aver ricevuto un ordine da 200 e un altro da 250 bare per bambini, mentre in un anno normale questi ordini sarebbero stati compresi tra le 50 e le 60 unità.
Secondo i dati pubblicati dai Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), i decessi correlati ai vaccini anti-Covid sono in tutto nove e nessuno di questi è un bambino. Al contrario, i Cdc evidenziano che alla data del 15 luglio 2022 i bambini morti a causa del Covid negli Stati Uniti sono stati 1.694.
Per verificare la veridicità dei dati sugli ordini di bare per bambini, i colleghi di LeadStories hanno contattato la Casket Depot, il cui proprietario ha smentito l’esistenza di un impiegato assunto con il nome di Mick Haddock e ha chiarito che la sua azienda non si occupa di bare per bambini. LeadStories ha contattato anche la Funeral Service Association of Canada, associazione canadese di servizi funebri, che ha dichiarato di «non avere dati statistici a sostegno della credibilità dell’affermazione».
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