Il 21 luglio 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare un tweet pubblicato da Marco Rizzo, segretario generale del Partito comunista italiano (Pci). Nel post è presente una foto che mostra il presidente del consiglio dimissionario Mario Draghi e il Primo ministro algerino Aïmen Benabderrahmane, accompagnata da questa didascalia: «Gas, lo compriamo dall’Algeria e finanziamo Putin: l’autogol di Draghi si chiama Sonatrach».
L’immagine è affiancata da un commento, scritto da Rizzo. Si legge: «Nessuno ve lo dice ma: Sonatrach, la società algerina che rifornirà un decimo del gas che serve all’Italia è al 60% di proprietà di Gazprom». Secondo il segretario del Pci «Draghi dice di non comprare gas dalla Russia, ma in realtà lo fa e a prezzo maggiorato. Altra presa in giro per il popolo italiano».
Si tratta di una notizia falsa, di cui si sono già occupati diversi progetti di fact-checking (qui e qui). Ma andiamo con ordine.
Il post fa riferimento alla visita di Draghi in Algeria, avvenuta il 18 luglio 2022, per firmare una serie di accordi, tra i quali un contratto tra Eni e Sonatrach per aumentare le esportazioni di gas verso l’Italia e ridurre la dipendenza italiana dal gas russo.
La Sonatrach Petroleum Corporation è totalmente di proprietà algerina, così come tutte le società ad essa collegate. Non è quindi vero che appartiene per il 60 per cento alla società Gazprom, multinazionale attiva nel settore energetico-minerario controllata dal governo russo.
Gazprom rientra, invece, tra i partner di Sonatrach. Infatti, come è possibile verificare nell’ultimo rapporto annuale pubblicato nel 2021, Sonatrach ha dichiarato di avere in corso 31 attività di associazione con altre società e nella lista dei partenariati rientra anche Gazprom, così come l’italiana Eni e altre.
Nel 2008 Sonatrach aveva firmato un contratto con Gazprom EP International per lo sfruttamento di idrocarburi nel territorio di Al Assel, situato nel bacino di Berkine, nel deserto del Sahara, assegnando alla società russa una partecipazione del 49 per cento. Il 2 febbraio 2022 l’algerina Sonatrach ha annunciato la sfruttabilità di alcuni giacimenti situati sul territorio in questione e prevede l’entrata in produzione del progetto tra Sonatrach e Gazprom per il 2025.
In conclusione, Sonatrach non è di proprietà della società russa Gazprom. Quest’ultima è partner dell’azienda algerina, così come altre società petrolifere del mondo.
Credits immagine di copertina: Presidenza del Consiglio dei Ministri