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È falso dire che la sicurezza e l’efficacia dei vaccini anti-Covid non sono state testate

È falso dire che la sicurezza e l’efficacia dei vaccini anti-Covid non sono state testate

18 ottobre 2022
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Aggiornamento 19 ottobre 2022: La redazione di Facta ha spiegato in maniera più dettagliata come funzionano le quattro fasi di studio clinico dello sviluppo e della commercializzazione di un vaccino, in questo modo: «Un vaccino, come qualunque altro farmaco, viene approvato e messo in commercio al termine di tre fasi di studio clinico necessarie per verificarne la sicurezza e l’efficacia e di norma la fase successiva inizia solo quando la precedente è stata completata con successo. Una volta distribuito, inizia una quarta fase che include la sorveglianza attiva dei possibili eventi avversi del vaccino».

Il 18 ottobre 2022 la redazione di Facta ha ricevuto diverse segnalazioni che chiedevano di verificare un post del giorno prima contenente lo screenshot di un avviso di Facebook in cui si legge che «i vaccini anti COVID-19 vengono sottoposti a numerosi test di sicurezza ed efficacia prima di essere approvati». Nella stessa immagine si legge che la fonte di questo testo è l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms).  Nello screenshot, sopra questo avviso, compare la scritta «Falso!». Secondo il post in questione, quindi, non sarebbe vero che i vaccini contro la Covid-19, prima di essere approvati, sono stati sottoposti a test per valutarne sicurezza ed efficacia.

Si tratta di un contenuto che veicola una notizia falsa. Andiamo con ordine.

A marzo 2021, Meta, società proprietaria di Facebook, ha annunciato che avrebbe aggiunto un’etichetta con le informazioni provenienti dall’Oms sui post Facebook e Instagram che parlavano di vaccini anti-Covid. Meta scriveva che, ad esempio, sotto ai post che discutevano della sicurezza dei vaccini contro il nuovo coronavirus Sars-CoV-2 sarebbero comparsi in automatico avvisi per indicare che «i vaccini Covid-19 vengono sottoposti a test di sicurezza ed efficacia prima di essere approvati».

Quanto scritto da Meta nella sua etichetta corrisponde al vero. Come spiegavamo in un precedente articolo su Facta, un vaccino, come qualunque altro farmaco, viene approvato e messo in commercio al termine di tre fasi di studio clinico necessarie per verificarne la sicurezza e l’efficacia e di norma la fase successiva inizia solo quando la precedente è stata completata con successo. Una volta distribuito, inizia una quarta fase che include la sorveglianza attiva dei possibili eventi avversi del vaccino. Nel corso dell’attuale pandemia si è risparmiato molto tempo eseguendo alcune fasi in parallelo, senza però comprometterne gli standard di qualità, sicurezza ed efficacia.

La Fda (Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici), prima di dare il via libera alla somministrazione di massa dei vaccini anti-Covid, ha comunicato di «aver valutato i dati presentati dai produttori dei vaccini sulla sicurezza e l’efficacia» dei prodotti, di aver «condotto le proprie analisi» e stabilito che il vaccino soddisfaceva i criteri di emissione previsti dalla legge statunitense. 

Anche l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha spiegato che i vaccini anti-Covid approvati per le campagne di vaccinazione sono stati prima testati «in studi chiamati sperimentazioni cliniche» che «aiutano a confermare il funzionamento dei vaccini e, soprattutto, a valutarne la sicurezza e l’efficacia protettiva». Sempre l’Ema ha precisato che «i vaccini Covid-19 possono essere approvati e utilizzati solo se soddisfano tutti i requisiti di qualità, sicurezza ed efficacia stabiliti dalla legislazione farmaceutica dell’Ue». 

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