Il 6 novembre 2022, durante la trasmissione di Rai 3 Mezz’ora in più, lo storico dell’arte Tomaso Montanari ha fatto riferimento alla notizia secondo cui l’amministrazione americana avrebbe «cambiato la sua dottrina sull’uso della bomba atomica, teorizzando per la prima volta la possibilità di utilizzarla per prima».
Si tratta di una notizia falsa.
L’intervento di Montanari fa riferimento alla nuclear posture review presentata il 27 ottobre 2022 dal dipartimento della Difesa americano, un documento che ogni amministrazione in carica è tenuta a pubblicare per delineare i casi in cui gli Stati Uniti farebbero ricorso ad armi nucleari.
A pagina 45 del documento si legge che gli Stati Uniti «considererebbero l’uso di armi nucleari solo in circostanze estreme», ovvero per difendere gli «interessi vitali» della nazione e dei suoi alleati e partner. Nella stessa pagina, il rapporto aggiunge che l’amministrazione Biden ha vagliato «un’ampia gamma di opzioni per la politica nucleare», compresi i principi di «No First Use» e di «Sole Purpose», giungendo alla conclusione che queste avrebbero comportato «un livello di rischio inaccettabile» date le «capacità non nucleari» sviluppate dalle nazioni che potrebbero infliggere danni estremi agli Stati Uniti e ai loro alleati.
Il principio di «No First Use» citato nel documento è lo stesso menzionato da Montanari e consiste nell’impegno a non ricorrere mai per primi alle armi nucleari, sia nel caso di attacco preventivo, sia in caso di risposta ad un attacco non nucleare di qualsiasi tipo. Il principio di «Sole Purpose», invece, impegna una nazione a utilizzare le armi nucleari come sola forma di deterrenza contro eventuali attacchi nucleari, e non per scoraggiare attacchi convenzionali, chimici, biologici o informatici.
L’ultima nuclear posture redatta dall’amministrazione Biden, insomma, stabilisce che gli Stati Uniti userebbero il proprio arsenale nucleare solo come arma difensiva, ma non necessariamente in risposta a un attacco nucleare. Come chiarisce lo stesso documento, inoltre, questa non è una politica inedita per gli Stati Uniti, ma è una dottrina in piena continuità con il passato. L’esclusione della clausola di “No First Use”, insomma, non è parte di un cambio di strategia (come aveva erroneamente sintetizzato un articolo de la Repubblica lo scorso 29 ottobre), bensì la conferma delle scelte prese in passato.
La nuclear posture review del 2018, compilata dall’amministrazione Trump, chiariva che «gli Stati Uniti non hanno mai adottato una politica di “No First Use” e, dato l’ambiente di minaccia contemporaneo, tale politica non è giustificata oggi». L’approccio degli Stati Uniti sul tema nucleare ha attirato nel tempo le critiche dell’opinione pubblica interna e non sono mancate le proposte per adottare il principio di “No First Use”, ma fino a questo momento nessuna di queste si è tradotta in una reale modifica della linea americana.
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