I Cdc americani non hanno rilasciato i dati sui «tassi di sopravvivenza al Covid-19», ma solo possibili stime - Facta
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I Cdc americani non hanno rilasciato i dati sui «tassi di sopravvivenza al Covid-19», ma solo possibili stime

Lunedì 28 settembre 2020 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via Facebook che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un post pubblicato il 27 settembre sul social network. 

Il post oggetto della nostra verifica contiene un’immagine che riporta la scritta «La terribile pandemia, ecco i tassi di sopravvivenza al Covid-19». Seguono i presunti dati di sopravvivenza alla Covid-19, divisi per fasce d’età: i contagiati da Covid-19 sopravvissuti nella fascia 0-19 anni sarebbero il 99,997 per cento, quelli nella fascia 20-49 il 99,98 per cento, nella fascia 50-69 il 99,5 per cento e infine nella fascia d’età che va oltre i 70 anni i sopravvissuti sarebbero il 94,6 per cento. La fonte del dato, citata nell’immagine, sarebbero i Cdc, ovvero i Centri governativi americani per la prevenzione e il controllo delle malattie.

Il post oggetto di verifica, pubblicato il 27 settembre 2020 su Facebook

Si tratta di una notizia imprecisa. 

Quelli citati nel post oggetto della nostra verifica non sono i dati relativi al tasso di letalità, ma delle semplici stime elaborate dai Cdc per ideare un piano di contrasto alla pandemia su scala nazionale (negli Stati Uniti). Il dato è contenuto in una tabella pubblicata dal sito ufficiale dei Cdc il 10 settembre 2020 ed è preceduta da un avviso, che recita: «Gli scenari hanno il solo scopo di aiutare la preparazione e la pianificazione della salute pubblica. Non si tratta di previsioni o stime dell’impatto della COVID-19. I valori dei parametri in ogni scenario verranno aggiornati nel tempo, man mano che apprenderemo di più sull’epidemiologia di COVID-19». 

I numeri riportati nel post sono quelli dello scenario 5 – definito come quello «al momento più probabile» dagli esperti dei Cdc – e si riferiscono allo scenario in cui il parametro R0 della Covid-19 fosse di 2,5. L’Istituto superiore di sanità italiano definisce il parametro R0 come «il numero medio di infezioni secondarie prodotte da ciascun individuo infetto in una popolazione completamente suscettibile cioè mai venuta a contatto con il nuovo patogeno emergente». Un parametro R0 di 2,5 vuol dire che ogni individuo infetterà in media 2 persone e mezzo. 

Tale dato non è al momento calcolabile con esattezza – la stessa Organizzazione mondiale della sanità non si sbilancia – ma può solo essere soggetto a previsioni, dal momento che la nostra conoscenza del numero di contagiati si riferisce al numero dei tamponi eseguiti e dunque a una porzione del totale. Per questo motivo il tasso di letalità riportato nel post oggetto di verifica non può essere considerato un dato affidabile e neanche una previsione: è solo una delle stime contenute negli scenari elaborati dagli esperti del Cdc. 

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