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Sì, sei cani saranno addestrati a fiutare il Covid-19 negli aeroporti inglesi

Sì, sei cani saranno addestrati a fiutare il Covid-19 negli aeroporti inglesi

24 aprile 2020
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Venerdì 24 aprile la redazione di Facta ha ricevuto via WhatsApp una segnalazione che chiedeva di verificare la notizia di alcuni cani che potrebbero essere utilizzati «negli aeroporti inglesi per fiutare il coronavirus in meno di un secondo». Della vicenda si parla in un articolo pubblicato da Greenme.it il 23 aprile 2020.

Nell’articolo segnalato si legge che i cani in questione «potrebbero essere “estremamente preziosi” anche nell’identificare individui asintomatici o presintomatici» e che il riconoscimento avverrebbe in un tempo minimo – 0,5 secondi – che permetterebbe di vagliare «fino a 750 persone in una sola ora».

Sebbene si tratti al momento solo di una proposta, la notizia è vera.

L’idea è stata lanciata dalla onlus Medical Detection Dogs che da anni si occupa di addestrare i cani alla ricerca di malattie come cancro, Parkinson e malaria. Precisiamo che quello della diagnostica olfattiva canina come metodo per l’individuazione precoce di malattie è un ambito riconosciuto come valido dal punto di vista scientifico

L’associazione benefica – che ha lanciato il progetto in collaborazione con la London School di Igiene e Malattie Tropicali e la Durham University – ha già iniziato ad addestrare i primi sei cani (Norman, Digby, Storm, Star, Jasper e Asher), dichiarando che potrebbero essere pronti a riconoscere il Covid-19 nelle prossime sei-otto settimane.

«Sappiamo che altre malattie respiratorie modificano l’odore del nostro corpo» ha dichiarato a Sky News il professor James Logan, a capo della London School di Igiene e Malattie Tropicali, «quindi le possibilità che i cani siano in grado di riconoscere il coronavirus sono molto alte».

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