Le prime pagine di Libero e Il Giornale su Silvia Romano «islamica» e «ingrata» sono vere - Facta
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Le prime pagine di Libero e Il Giornale su Silvia Romano «islamica» e «ingrata» sono vere

Lunedì 11 maggio la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare l’immagine, circolata molto sia su WhatsApp che su Twitter, delle prime pagine di Libero e de Il Giornale datate 11 maggio 20202 e dedicate al ritorno in Italia della volontaria italiana Silvia Romano. La Romano, rapita in Kenya il 20 novembre 2018 dal gruppo jihadista Al Shaabab e tenuta prigioniera in Somalia per 18 mesi, è stata infine liberata sabato 9 maggio 2020.

Il titolo d’apertura di Libero, riprodotto nell’immagine segnalata, recita «Abbiamo liberato un’islamica» e nel sommario continua «La giovane tenera con i terroristi di Allah: “Mi hanno trattata bene e non mi hanno costretta ad abiurare”. Imam entusiasti: “Ti aspettiamo”. Felice pure il suo parroco». Il Giornale invece tratta la vicenda con il titolo «Islamica e felice. Silvia l’ingrata» e un occhiello che parla di «uno schiaffo all’Italia».

Le prime pagine riprodotte nell’immagine sono reali e sono quelle scelte dalle rispettive redazioni per aprire l’edizione dell’11 maggio 2020 di Libero e Il Giornale (qui e qui le trovate nella quotidiana rassegna stampa de Il Post).

Il riferimento delle due testate è alla conversione all’Islam di Silvia Romano, che agli inquirenti ha raccontato di essersi avvicinata al Corano a metà della sua prigionia e di avere da quel momento intrapreso un cammino di fede per sua «libera scelta». La giovane donna ha dunque deciso autonomamente di aderire alla religione islamica (il che fa di lei una donna musulmana, non una donna islamica, dal momento che l’aggettivo “islamico” si applica agli oggetti inanimati) e da oggi si farà chiamare Aisha, nome della sposa del profeta Maometto.

L’aggettivo «ingrata» scelto da Il Giornale è invece riferito al presunto riscatto pagato per la liberazione della volontaria, che secondo fonti stampa si aggirerebbe sul milione e mezzo di euro ma che il governo italiano continua a negare.

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