Sì, Inail e Iss hanno raccomandato ai bagnini di non effettuare la respirazione bocca a bocca, ma esistono altri modi di praticare la rianimazione - Facta
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Sì, Inail e Iss hanno raccomandato ai bagnini di non effettuare la respirazione bocca a bocca, ma esistono altri modi di praticare la rianimazione

Giovedì 14 maggio la redazione di Facta ha ricevuto via WhatsApp diverse segnalazioni che chiedevano di verificare una notizia, circolata sull’app di messaggistica istantanea e su Facebook, secondo cui i bagnini questa estate non potranno effettuare in caso di emergenza la respirazione bocca a bocca, come parte dei dispositivi di protezione messi in campo per fronteggiare l’emergenza Covid-19.

La notizia è vera.

La raccomandazione è contenuta nel «Documento tecnico sull’analisi di rischio e le misure di contenimento di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nelle attività ricreative di balneazione e in spiaggia» stilato e pubblicato il 12 maggio da Inail e Istituto superiore di sanità. Tra le linee guida contenute nel documento, approvato il 10 maggio dal Comitato tecnico scientifico per l’emergenza, a pagina 17 si legge: «In attesa di nuove evidenze scientifiche, si raccomanda di valutare il respiro soltanto guardando il torace della vittima alla ricerca di attività respiratoria normale, ma senza avvicinare il proprio volto a quello della vittima e di eseguire le sole compressioni (senza ventilazioni)».

Tale misura si è resa necessaria per ridurre al minimo il rischio di contagio nelle operazioni di rianimazione e segue le raccomandazione impartite dall’Italian Resuscitation Council (Irc) e dall’European Resuscitation Council (Erc), le massime autorità in materia di rianimazione cardio-polmonare, che prescrivono ai «soccorritori laici» (ovvero allo staff non medico che si occupa di primo soccorso) di «eseguire la rianimazione con le sole compressioni toraciche e con i defibrillatori di accesso pubblico».   


Niente respirazione bocca a bocca, dunque, ma via libera alle pratiche di rianimazione che possono essere effettuate in sicurezza, come quelle che richiedono l’utilizzo di bombole d’ossigeno, maschere d’ossigeno e reservoir (una maschera con un sacchetto che funge da riserva di ossigeno), attrezzature già obbligatorie in alcune zone del territorio italiano e più efficaci della respirazione bocca a bocca, potendo somministrare concentrazioni di ossigeno tra il 60 per cento e il 90 per cento.

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Comments (2)

  • Giorgio

    Scusate ma in questi giorni cercando sul web le mascherine ho trovato varie mascherine anticontagio per respirazione bocca a bocca, mi sembra un contrasto di notizie, forse sarebbe il caso di approfondire .
    Un esempio è questo link (GIMA)
    https://www.gimaitaly.com/it/assets/pdfprodotti/287_ita.pdf
    ma basta cercare « maschera di rianimazione per respirazione bocca a bocca » e se ne trovano altri modelli,
    anche con codice Minsan «mascherina respirazione bocca a bocca minsan»
    Esempio : « https://www.efarma.com/safety-maschera-per-rianimazione-bocca-a-bocca.html»

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    • Facta

      «Niente respirazione bocca a bocca, dunque, ma via libera alle pratiche di rianimazione che possono essere effettuate in sicurezza, come quelle che richiedono l’utilizzo di bombole d’ossigeno, maschere d’ossigeno e reservoir (una maschera con un sacchetto che funge da riserva di ossigeno), attrezzature già obbligatorie in alcune zone del territorio italiano e più efficaci della respirazione bocca a bocca, potendo somministrare concentrazioni di ossigeno tra il 60 per cento e il 90 per cento».

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