L’articolo è stato aggiornato poco dopo la pubblicazione su segnalazione di un lettore. È stata inserita l’ipotetica origine metallica delle particelle trovate all’interno delle dosi di vaccino contaminate.
Il 26 agosto 2021 la redazione di Facta ha ricevuto la richiesta di verificare lo screenshot di un articolo di Virgilio Notizie pubblicato lo stesso giorno, in cui appare il titolo «Vaccino Moderna, un milione e mezzo di dosi contaminate in Giappone».
Si tratta di una notizia vera.
La notizia è stata riportata da numerose fonti, sia giapponesi come Nhk, Kyodo News o Japan Today, sia internazionali come Reuters, Bbc e Forbes tra le altre, nonché dal sito specializzato in informazione farmaceutica Fierce Pharma. Un breve comunicato al riguardo è disponibile anche sul sito del Ministero della salute giapponese.
Secondo le fonti sopra riportate, il 16 agosto 2021 Takeda Pharmaceuticals, partner di Moderna in Giappone, ha scoperto tracce di sostanze estranee (particelle nere di pochi millimetri non meglio identificate ma probabilmente metalliche, secondo un funzionario del Ministero della salute giapponese) in 39 dosi non utilizzate del vaccino Moderna contro la Covid-19, dislocate in otto diversi centri vaccinali giapponesi. Takeda ha lavorato per identificare i lotti potenzialmente contaminati e, una volta accertati, ha informato il governo giapponese il 25 agosto. Moderna ha dichiarato che la contaminazione potrebbe essere dovuta a un difetto di un sito di produzione in Spagna, di proprietà dell’azienda di manifattura farmaceutica Rovi. Per precauzione, Moderna ha deciso di ritirare non solo il lotto di 565.400 dosi a cui appartenevano le 39 dosi contaminate, ma anche i lotti di vaccino adiacenti (ovvero prodotti subito prima e subito dopo) nello stesso impianto. In totale, 863 centri vaccinali in Giappone hanno somministrato vaccini provenienti dai lotti ora ritirati, ma al momento in cui scriviamo non sono state riportate segnalazioni di problemi di salute legati a queste dosi.
Photo Credit: Marco Verch su Flickr, licenza CC-BY-2.0