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La vera storia del documento del Primo Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania” per prevenire il Covid-19

La vera storia del documento del Primo Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania” per prevenire il Covid-19

26 marzo 2020
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Il 22 marzo su Facebook è stata pubblicata l’immagine di un documento datato 18 marzo 2020 e stilato dall’«Infermeria Presidiaria del Primo reggimento carabinieri paracadutisti “Tuscania”».

Nel documento, che è autentico ma è stato successivamente ritirato, vengono elencate alcune misure di prevenzione e contenimento del Covid-19, la malattia provocata dall’infezione del nuovo coronavirus Sars-CoV-2. Alcune di queste indicazioni sono però prive di validità scientifica, come spiegato da diversi esperti. Andiamo con ordine.

Nel documento viene raccomandato di non usare «farmaci antifiammatori a base di ibuprofene alla comparsa dei minimi sintomi iniziali di malattia» perché «è dimostrato che l’ibuprofene aumenta l’espressione del recettore da cui il virus penetra nelle cellule». Come abbiamo ricostruito in un precedente articolo, l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha precisato che «attualmente non vi sono prove scientifiche che stabiliscano una correlazione tra l’ibuprofene e il peggioramento del decorso della malattia da Covid-19. L’Ema sta monitorando attentamente la situazione e valuterà tutte le nuove informazioni che saranno disponibili su questo problema nel contesto della pandemia».

In un’altra raccomandazione presente nel documento si legge poi che «è consigliabile l’assunzione giornaliera di vitamina C» perché stimolerebbe «l’attivazione dell’immunità naturale». Anche in questo caso, come spiegato in un nostro precedente articolo, si tratta di un’informazione priva di fondamento. Andrea Gori – direttore Malattie infettive presso il Policlinico di Milano – ha precisato ad Adnkronos che, proprio in riferimento alla vitamina C, «in questo momento non esiste una profilassi efficace per il coronavirus».

Contattato da Facta, l’ufficio stampa dei Carabinieri ha spiegato che il documento in questione è autentico ma è nato dall’iniziativa di un singolo medico. Il documento è stato «immediatamente ritirato» e la Direzione di Sanità dell’Arma ha scritto a tutte le infermerie «unificando quelli che sono i dettami alle linee dell’Istituto Superiore della Sanità e dell’Organizzazione mondiale della Sanità» nella lotta al nuovo coronavirus Sars-Cov-2.

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