Il decesso di Siniša Mihajlović non c’entra con il vaccino anti-Covid - Facta
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Il decesso di Siniša Mihajlović non c’entra con il vaccino anti-Covid

Il 16 dicembre 2022 su Facebook è stato pubblicato lo screenshot di un messaggio pubblicato su Telegram. Nel testo si legge la notizia del decesso dell’ex calciatore e allenatore serbo Siniša Mihajlović, avvenuto il 16 dicembre 2022. Compare anche un ritaglio di un titolo di giornale, datato 25 novembre 2021, in cui si legge che il calciatore aveva fatto la terza dose di vaccino anti Covid-19. Nello stesso messaggio si leggono anche le scritte «il v. acceleratore di morte» e «lutto nel calcio. Nessuna correlazione».

Secondo il messaggio Telegram, la morte di Mihajlović sarebbe causata dalla vaccinazione contro il nuovo coronavirus Sars-CoV-2. Le espressioni «senza alcuna correlazione» e «nessuna correlazione» accompagnate a video di persone che svengono in trasmissioni televisive o a notizie di malori, infarti e decessi, sono utilizzate nella narrativa antivaccinista per diffondere disinformazione sui vaccini anti-Covid.

Il contenuto oggetto di analisi è fuorviante e veicola una notizia infondata.

La notizia della terza dose di vaccino contro il nuovo coronavirus Sars-CoV-2 somministrata il 25 novembre 2021 all’ex calciatore è vera. Non esiste tuttavia nessun rapporto di causalità con il decesso di Mihajlović. 

L’ex giocatore di Sampdoria, Lazio e Inter, il 13 luglio 2019 aveva annunciato in una conferenza stampa di essere malato di leucemia mieloide acuta. Si tratta di un tumore del sangue che ha origine dal midollo osseo; la patologia è definita acuta perché progredisce rapidamente.

Lo scorso 26 marzo Mihajlović, quando allenava ancora il Bologna, aveva comunicato che, dopo tre anni di cure e con un trapianto di midollo osseo effettuato all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, la malattia era «tornata» e che per questo avrebbe iniziato un percorso terapeutico per «eliminare sul nascere l’ipotesi negativa».

Come spiegato da diversi enti specializzati, nella leucemia mieloide acuta circa il 50 per cento di chi riceve un trapianto di midollo da donatore va incontro allo sviluppo di una forma recidiva del tumore. Intervistata dal Corriere di Bologna, Francesca Bonifazi, direttrice del Programma trapianto e del Programma dipartimentale terapie cellulari avanzate all’interno dell’Ematologia dell’ospedale Sant’Orsola, che ha seguito l’ex allenatore dal secondo ciclo di chemioterapia e dal trapianto di midollo osseo, ha spiegato che «il trapianto di midollo osseo è la terapia più efficace per eradicare la leucemia mieloide acuta» perché «in questo momento garantisce una minor possibilità di recidiva». «Purtroppo – ha proseguito Bonifazi – in questo caso la malattia è tornata, è stata molto aggressiva ed è stata refrattaria alle cure».

Su Facta.news ci siamo occupati in diverse occasioni di notizie di malori utilizzate nella narrativa antivaccinista per diffondere informazioni infondate sui vaccini anti-Covid. In questo contesto disinformativo sono stati diffusi anche falsi dati su malori improvvisi e infarti

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