No, con i vaccini anti-Covid la mortalità dei bambini in Europa non è aumentata del 755 per cento - Facta
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No, con i vaccini anti-Covid la mortalità dei bambini in Europa non è aumentata del 755 per cento

Il 15 febbraio 2023 la redazione di Facta.news ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un articolo, pubblicato il 21 novembre 2022 dalla testata Press Kit, intitolato “Mortalità bambini: + 755% nel 2022 in Europa dopo i vaccini Covid, European Mortality Monitoring Project”.

Secondo quanto riporta l’articolo, «da quando l’EMA ha approvato per la prima volta il vaccino contro il Covid-19 per i bambini» i decessi in eccesso registrati su base settimanale sarebbero cresciuti regolarmente, fino ad arrivare ad «un aumento del 755% nel solo 2022». L’inizio dell’incremento coinciderebbe con il momento in cui l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha raccomandato di estendere il vaccino Pfizer alla fascia d’età compresa tra i 12 e i 15 anni, ovvero l’ultima settimana di maggio 2021.

L’articolo oggetto della segnalazione specifica che la denuncia arriverebbe dallo European mortality monitoring project (EuroMOMO), un progetto che raccoglie i dati sulla mortalità provenienti da 29 Paesi europei e che attualmente è sostenuto dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) insieme all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). «I dati sono ufficiali», aggiunge l’articolo.

Si tratta però di un’informazione presentata senza il contesto necessario alla sua comprensione, che veicola una notizia falsa.

Innanzitutto, Press Kit riprende un articolo pubblicato il 26 ottobre 2022 da The Exposé, sito britannico classificato da NewsGuard come «generalmente inaffidabile» e di cui ci siamo occupati in passato per numerosi contenuti di disinformazione su Covid-19 e vaccini. I dati contenuti nella segnalazione non sono stati pubblicati direttamente da EuroMOMO. L’elaborazione è stata fatta da The Exposé, che ha preso i numeri dei bollettini settimanali pubblicati da EuroMOMO e ne ha estratto risultati annuali. 

Ma proprio questa operazione è esplicitamente sconsigliata da EuroMOMO, perché può portare a conclusioni errate e che mettono fuori strada (come in questo caso). In altre parole, se nella settimana X ci sono state due morti in più rispetto a quelle “attese”, mentre nella settimana Y ce ne sono state 3, EuroMOMO sconsiglia di concludere che nell’intero periodo ci siano state cinque morti più delle attese. Vediamo perché.

L’eccesso di mortalità è la differenza tra il numero dei decessi previsti per un determinato periodo e quelli osservati, cioè quelli che in effetti si verificano. I decessi “previsti” vengono stimati in base all’andamento storico dei decessi e sono dunque il frutto di una media statistica del passato che viene poi proiettata sul futuro. Come spiega EuroMOMO in un disclaimer pubblicato in testa ad ogni suo bollettino, la stima delle morti attese pubblicate oggi sul suo sito web non considerano i dati dal 2020 in poi, «poiché questi dati avrebbero distorto il livello stimato del numero di base di decessi». 

Senza i dati della mortalità durante la pandemia, la previsione di EuroMOMO contiene «una distorsione crescente nel tempo, che può causare stime errate dell’eccesso di mortalità, in particolare quando i numeri vengono cumulati». A causa di tale distorsione, i dati riguardanti la mortalità attesa «non dovrebbero essere considerati affidabili e devono essere interpretati con molta cautela». Ricordiamo che EuroMOMO pubblica bollettini mensili e non fa le somme che sono state fatte da The Exposé, riprese da PressKit.

Per ulteriore chiarezza, EuroMOMO fa proprio l’esempio dell’eccesso di mortalità nella fascia 0-14 anni, «dove i Paesi EuroMOMO negli anni precedenti la pandemia di COVID-19 hanno registrato una diminuzione della mortalità». Ebbene, il modello utilizzato oggi da EuroMOMO proietta questa diminuzione della mortalità in modo lineare fino a oggi, come se la pandemia di Sars-Cov-2 non fosse mai esistita. Quindi, anche se i numeri reali sono rimasti stabili o addirittura diminuiti, per il modello di EuroMOMO ci sono sempre e comunque un certo numero di morti “in più”, cioè in eccesso rispetto alle attese.

Infatti, i decessi registrati nel periodo più intenso della pandemia (dalla settimana 1 del 2020 alla settimana 21 del 2021) nella fascia d’età tra zero e 14 anni sono stati mediamente 326 a settimana, mentre nel periodo successivo (dalla settimana 22 del 2021 alla settimana 40 del 2022, quella in cui è stato pubblicato l’articolo di The Exposé) sono state 345 a settimana. Entrambi i dati sono inferiori a quelli registrati prima della pandemia (dalla settimana 1 del 2018 alla settimana 52 del 2019), quando i decessi settimanali erano mediamente 361.

Per ottenere la percentuale di aumento del 755 per cento, l’autore dell’articolo pubblicato da The Exposé ha sommato i dati riguardanti i decessi settimanali per la fascia d’età compresa tra 0 e 14 anni, disponibili sul sito di EuroMOMO. L’autore ha poi sommato i dati riguardanti i decessi settimanali attesi per quella fascia d’età, riportati nella stessa pagina: proprio l’operazione che chi pubblica i dati sconsiglia di fare.

Il presunto aumento del 755 per cento nella mortalità infantile è insomma un errore statistico che discende da alcuni problemi nel modello utilizzato da EuroMOMO, che non comprendendo i dati relativi alla pandemia produce un numero di decessi stimati molto inferiore a quelli realmente attesi. Problemi di cui il progetto è a conoscenza e di cui avvisa gli utilizzatori dei suoi dati, ma che sono stati comunque ignorati per produrre la stima allarmistica.

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