Questo studio non prova l’esistenza della sindrome da immunodeficienza acquisito da vaccino (Vaids) - Facta
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Questo studio non prova l’esistenza della sindrome da immunodeficienza acquisito da vaccino (Vaids)

L’11 settembre 2023 la redazione di Facta.news ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare un articolo intitolato “«Vaids»: i vaccini mRNA ridurrebbero la risposta immunitaria ad altre infezioni” e pubblicato sul sito web Renovatio21 due giorni prima. L’articolo cita un paper scientifico intitolato “BNT162b2 Covid-19 vaccination in children alters cytokine responses to heterologous pathogens and Toll-like receptor agonists” (in italiano, “La vaccinazione contro la Covid-19 con BNT162b2 nei bambini modifica le risposte citochiniche a patogeni diversi e agli agonisti dei recettori Toll-like”) pubblicato il 25 agosto 2023 sulla piattaforma di pubblicazioni scientifiche open access (ovvero in cui i contenuti sono liberi) Frontiers. 

L’articolo sul sito di Renovatio21 suggerisce che, in base ai dati presenti nello studio citato, i vaccini a mRNA anti-Covid possono causare “Vaids”, ovvero immunodeficienza indotta da vaccino, una condizione in cui il sistema immunitario non sarebbe più in grado di affrontare correttamente le malattie in quanto indebolito. A fine articolo, infatti, si legge che «sempre più fili riannodano Covid e Aids», ovvero la malattia causata dal virus dell’HIV che causa immunodeficienza. 

Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia falsa priva di fondamento scientifico.

Renovatio21 sostiene di rifarsi a un articolo pubblicato il 6 settembre 2023 su The Epoch Times, sito che, secondo il giudizio della società di contrasto alla disinformazione NewsGuard, pubblica notizie e articoli di opinione che «includono spesso affermazioni distorte, fuorvianti o prive di fondamento». 

Come abbiamo precedentemente spiegato su Facta.news, la sindrome da immunodeficienza acquisita da vaccino (Vaids) non esiste. La falsa notizia dell’esistenza di questa presunta sindrome si è diffusa a livello internazionale dopo un articolo pubblicato il 6 dicembre 2021 da America’s Frontline Doctors, un’associazione che i fact-checker di LeadStories descrivono come «organizzazione di attivisti anti-vaccini» e di cui ci siamo occupati in diverse occasioni.

Per quanto riguarda il paper citato da Renovatio21, questo è stato redatto da un team scientifico del Murdoch Children’s Research Institute (Mcri) di Melbourne, in Australia. Nello studio viene analizzato il sangue di 29 bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni, pre e post vaccinazione per la seconda dose di vaccino (BNT162b2) a mRNA Pfizer/BioNTech, che avevano dunque già ricevuto la prima dose di vaccino prima dell’inizio dello studio. Confrontando le analisi del sangue dei bambini che hanno partecipato allo studio, i risultati hanno mostrato una minore responsività del sistema immunitario nei confronti di patogeni diversi dal Covid-19 da parte dei bambini che hanno ricevuto la seconda dose. In parole povere, in questo studio è emerso che la seconda dose di vaccino mRNA anti-Covid potrebbe aver abbassato le difese del sistema immunitario nei confronti di virus e batteri, ma ha sicuramente rafforzato le difese nei confronti del virus specifico della Covid-19.

L’analisi condotta dai ricercatori è di tipo esplorativo, ovvero ha il compito di indagare nuovi meccanismi molecolari del sistema immunitario al fine di essere utilizzati in futuro da altri gruppi di ricerca per comprendere meglio le reazioni che avvengono tra vaccino e corpo umano. A tal proposito, quella emersa dallo studio non vuole essere una verità assoluta ma piuttosto un punto di partenza che dovrà essere confrontato con altri studi dello stesso settore. A differenza di quanto riportato da Renovatio21 in nessuna parte del paper viene comunque dimostrato alcun collegamento tra vaccini ad mRNA e Vaids.

Infatti, come spiegato, in inglese, dagli stessi ricercatori, «la correzione per confronti multipli non è stata effettuata poiché si trattava di un’analisi esplorativa mirata a trovare pattern consistenti nelle alterazioni delle risposte citochiniche indotte dal vaccino a mRNA e nell’immunità eterologa. Abbiamo presentato tutte le analisi nella loro interezza per agevolare l’interpretazione dei risultati». 

Quando si afferma che l’analisi è esplorativa e non è stata corretta per i confronti multipli, significa che i risultati ottenuti nello studio potrebbero essere influenzati da risultati casuali. In altre parole, per stessa ammissione degli autori dello studio, potrebbero esserci associazioni o differenze osservate che sembrano significative ma che potrebbero non esserlo veramente se venisse applicata una correzione per i confronti multipli. Gli stessi ricercatori invitano i colleghi a rivedere i loro dati.

Infine, dal punto di vista scientifico, per condurre un esperimento il più preciso possibile, è necessario avere un gruppo di controllo. Ciò significa che i partecipanti dovrebbero essere divisi tra “controllo”, cioè chi non riceve il vaccino, e “trattati”, i vaccinati. Come spiegato dai ricercatori, però, avere un gruppo di controllo non è stato possibile, dal momento che non è considerato etico impedire a un bambino di usufruire degli strumenti per prevenire la Covid-19. 

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