Il WEF non vuole «distruggere la famiglia tradizionale» - Facta
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Il WEF non vuole «distruggere la famiglia tradizionale»

Il 1° ottobre 2023 la redazione di Facta.news ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare un post pubblicato su Facebook tre giorni prima. Nel contenuto social è presente lo screenshot di un messaggio Telegram secondo cui «il World Economic Forum è dietro l’agenda della lobby LGBT, che mira a distruggere la famiglia tradizionale e incoraggiare la sterilizzazione tra i giovani». Per portare avanti questo piano, si legge nel testo, Sarah Kate Ellis, «membro del World Economic Forum», avrebbe confermato di lavorare «con la stampa, i governi, gli sportivi, i leader religiosi, gli attivisti ecc. per attuare la nostra politica».

Si tratta di un’informazione fuorviante che veicola una notizia falsa e che fa parte della teoria infondata dell’“ideologia gender”, secondo cui esisterebbe un piano per promuovere l’omosessualità con il fine di distruggere la cosiddetta “famiglia tradizionale”. 

Sarah Kate Ellis è presidente e amministratrice delegata di GLAAD, un’organizzazione no-profit di attivismo Lgbt+ che lavora per promuovere e garantire un’accurata rappresentazione delle persone della comunità Lgbt+, al fine di eliminare la discriminazione basata sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale. Ellis non è membro del World Economic Forum (WEF) e non risulta ricoprire alcuna carica all’interno dell’organizzazione. Il suo profilo appare sul sito del Forum poiché nel 2022 ha partecipato all’incontro annuale di leader politici e imprenditoriali globali a Davos, in Svizzera. In particolare la presidente di GLAAD ha moderato un panel intitolato “Driving LGBTQI+ Resilience through Equity” (in italiano, “Guidare la resilienza LGBTQI+ attraverso l’equità”).

Proprio in quell’occasione Sarah Kate Ellis, presentando se stessa e la propria organizzazione al pubblico lì presente, ha definito GLAAD (al minuto 00:13), in inglese, come «l’organizzazione della società civile Lgbtqi con più visibilità», spiegando che lavorano insieme a «stampa, imprese, mondo dello spettacolo, leader religiosi, governi, sportivi e attivisti provenienti da tutto il mondo per garantire e educare l’opinione pubblica sulla questione Lgbt e far progredire le politiche».

Dunque, Ellis ha fatto quell’affermazione riferendosi al lavoro di GLAAD − ovvero garantire un’accurata rappresentazione delle persone della comunità Lgbt+ − e non a presunte politiche del WEF volte a «distruggere la famiglia tradizionale e incoraggiare la sterilizzazione tra i giovani». Infatti non risulta esistere alcun piano simile portato avanti dal Forum. Il WEF invece ha portato avanti iniziative a sostegno dei progressi necessari per l’accettazione e l’uguaglianza globale delle persone della comunità Lgbt+.

Su Facta.news ci siamo occupati di un’altra falsa notizia sulla cosiddetta “ideologia gender” e questa teoria del complotto priva di fondamento è stata al centro dell’episodio 75 del nostro podcast Veramente. 

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