Il 29 aprile 2024 è stato pubblicato su X un post che riporta gli screenshot di due articoli. Il primo, pubblicato l’8 agosto 2023 sul sito Ambientebio, è intitolato: “Bill Gates investe a Terni per la lotta contro la malaria. Coordinatore Andrea Crisanti”; il secondo, apparso su La Repubblica il 27 aprile 2024, è intitolato: “Ritrovata in Puglia la zanzara della malaria: in Italia non si vedeva da oltre 50 anni. L’epidemiologa: «Temiamo un ritorno»”.
Il post è accompagnato da un commento dell’autore che afferma: “QUELLE STRANE CORRELAZIONI Un anno fa la Fondazione Gates lanciava a Terni il suo progetto di ricerca contro la Malaria. Un progetto in collaborazione dell’università di Perugia e sotto la direzione del Professore Crisanti”.
Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia infondata.
L’articolo riportato nel primo dei due screenshot oggetto di analisi fa riferimento al sostegno della Fondazione Bill & Melinda Gates a ricerche realizzate nell’ambito di Target Malaria, un consorzio no-profit internazionale che coinvolge diversi centri di ricerca. L’obiettivo di questo consorzio, come dichiarato sul sito, è «sviluppare e condividere tecnologie genetiche nuove, convenienti e sostenibili per modificare le zanzare e ridurre la trasmissione della malaria». Tra le organizzazioni che ne fanno parte figura il Polo d’innovazione di genomica, genetica e biologia (Polo GGB) di Terni, in Umbria.
Uno di questi studi, pubblicato nel 2018 sulla rivista Nature Biotechnology, ha riguardato l’applicazione di una tecnologia genetica per l’inibizione della capacità produttiva e la riduzione di una popolazione, in ambiente confinato, di Anopheles gambiae, un complesso di specie di cui fanno parte i principali vettori del protozoo responsabile della malaria, che comprende alcune specie del genere Plasmodium. Lo studio era stato realizzato dal gruppo di ricerca dell’Imperial College London guidato dal microbiologo Andrea Crisanti. Un altro studio in questo ambito di ricerca, finanziato dalla Fondazione Bill & Melinda Gates, è stato pubblicato nel 2021 sulla rivista Nature Communications. Ad esso avevano partecipato diversi gruppi, tra cui quello di Crisanti e il Polo GGB.
L’articolo riportato nel secondo dei due screenshot oggetto di analisi fa riferimento alla notizia di uno studio svolto dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicata, dall’Istituto superiore di sanità (ISS) e dall’Azienda sanitaria locale (ASL) di Lecce, pubblicato sulla rivista Parasites & Vectors. Lo studio è consistito in un’indagine sul territorio della provincia di Lecce, svolta nel settembre del 2023, che ha rilevato la presenza di 20 esemplari della specie Anopheles sacharovi, dopo la scoperta di un esemplare nel 2022. A. sacharovi a sua volta appartiene a un altro complesso di specie del genere Anopheles, che comprende vettori della malaria. Era dagli anni ‘60 che non si riscontrava la presenza di questa specie in Italia.
Come ha precisato l’ISS, in un comunicato del 30 aprile 2024, si tratta di una scoperta rilevante dal punto di vista scientifico e sanitario, ma che non deve destare allarme per un possibile ritorno della malaria in Italia. «D’altro canto – aggiunge l’ISS – appare chiaro che la sorveglianza entomologica è di estrema importanza ed è necessaria per prevenire il rischio di reintroduzione di questa malattia nel nostro paese». Non è la prima volta, inoltre, che esemplari di diverse specie di Anopheles, potenziali vettori della malaria, vengono ritrovati in Italia da quando la malattia è stata eradicata.
In ogni caso, gli articoli che compaiono negli screenshot oggetto di analisi riguardano eventi e circostanze diverse e che non hanno alcun rapporto tra di loro. Le ricerche finanziate dalla fondazione Bill & Melinda Gates hanno riguardato la possibile applicazione di una tecnologia genetica per il controllo delle zanzare della malaria e sono state condotte in laboratorio. Il ritrovamento di una specie di Anopheles nel territorio della provincia di Lecce è il risultato di uno studio sul campo svolto da enti sanitari non coinvolti in quelle precedenti ricerche. Peraltro, si tratta di Anopheles di specie differenti.
In conclusione, non c’è nessuna evidenza che dimostri un qualche coinvolgimento o responsabilità di Bill Gates e della sua fondazione nella presenza di zanzare della malaria in Puglia.
Su Facta ci siamo già occupati di notizie false e fuorvianti su Bill Gates.