No, la Commissione europea non ha «censurato» l’esistenza delle “scie chimiche” - Facta
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No, la Commissione europea non ha «censurato» l’esistenza delle “scie chimiche”

Il 25 maggio 2024 è stato pubblicato su Facebook lo screenshot di una presunta interrogazione del Parlamento europeo intitolata «Metodo “scie chimiche” di geoingegneria militare per cambiare il clima. Rischi ambientali e sanitari e ragioni commerciali per partecipare alle politiche climatiche». 

Secondo chi ha condiviso l’immagine, questa interrogazione parlamentare «dimostra che: L’Unione Europea era a conoscenza almeno dal 2015 della geoingeneria militare effettuata tramite irrorazioni nell’atmosfera; L’Ue sa che dette irrorazioni sono dannose; La Commissione UE ha messo a tacere tutto con una spietata censura». 

Si tratta di una notizia fuorviante, che veicola una notizia falsa.

Innanzitutto precisiamo che, come spiegato sul sito del Parlamento europeo, una interrogazione parlamentare è un quesito che i deputati europei rivolgono ad altre istituzioni e organi dell’Unione europea, costituendo uno strumento diretto di controllo parlamentare nei confronti di altre istituzioni e organi dell’Unione europea.

L’interrogazione parlamentare in questione esiste, è intitolata “Il metodo ‘scie chimiche’ della geoingegneria militare per modificare il clima. Rischi per l’ambiente e la salute e ragioni commerciali per partecipare alle politiche climatiche” ed è datata 19 maggio 2015. Si tratta di un quesito rivolto alla Commissione europea e avanzato dal deputato spagnolo Ramon Tremosa i Balcells del gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa (ALDE), che è possibile consultare in maniera trasparente sul sito del Parlamento. 

Nell’interrogazione Tremosa riportava che quattro dipendenti dell’Agenzia meteorologica spagnola avevano confessato che la Spagna fosse stata irrorata da aerei che avrebbero diffuso nell’atmosfera biossido di piombo, ioduro d’argento e diatomite per allontanare le piogge e consentire l’innalzamento delle temperature. Il deputato aveva aggiunto che alcune regioni sarebbero state severamente colpite da questo fenomeno, dal momento che «non pioveva da oltre sette mesi», e la popolazione avrebbe sofferto di malattie respiratorie «a causa dell’inalazione del biossido di piombo e di altri composti tossici». Tremosa aveva chiesto infine alla Commissione se poteva confermare di aver ricevuto una relazione dai meteorologi spagnoli, quale fosse l’opinione della Commissione sulla situazione, e se i governi che fanno questo tipo di azioni hanno ragioni commerciali.

La Commissione aveva risposto due mesi dopo, il 16 luglio 2015, spiegando di non aver ricevuto nessun report dai meteorologici spagnoli, e di aver indagato sulla questione con le autorità spagnole. Dalle indagini era emerso che «non è stata trovata alcuna prova delle accuse di un piano di geoingegneria militare per modificare il clima in Spagna».

L’anno precedente la Commissione aveva già spiegato di non ritenere la geoingegneria idonea a porre rimedio ai problemi ambientali, in quanto il danno ambientale dovrebbe essere risolto in via prioritaria alla fonte. In altre risposte parlamentari precedenti aveva ribadito di essere al corrente della teorie delle “scie chimiche”, evidenziando però come non ci siano prove a sostegno.

A differenza di quanto riportato nel contenuto in analisi, non è dunque vero che l’Unione europea è consapevole che le “irrorazioni” sono dannose, e non è nemmeno vero che vuole nascondere questo fatto, che è infondato. 

Precisiamo che il termine “geoingegneria” viene utilizzato soprattutto in riferimento alla ricerca sulla modificazione della radiazione solare o “ingegneria solare”. Si tratta di una branca della ricerca applicata in campo climatologico che studia alcune possibili tecniche che, come suggerisce il nome, dovrebbero consentire di modificare la quantità di radiazione solare che raggiunge la Terra, contribuendo così a ridurre il riscaldamento globale.Nell’ambito complottista, invece, la parola “geoingegneria” viene impiegata con riferimento alle cosiddette “scie chimiche” e vari presunti piani di “manipolazione” del clima che, tuttavia, non hanno nulla a che vedere con le tecniche e gli obiettivi di cui si occupa l’ingegneria solare. Ricordiamo che le “scie chimiche” non esistono, e quelle che si vedono nel cielo sono scie di condensazione rilasciate dagli aerei e formate dal vapore acqueo e dai gas di scarico rilasciati dai motori dei velivoli.

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