No, il Regno Unito non ha rilasciato i detenuti per per far posto nelle carceri ai manifestanti di estrema destra - Facta
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No, il Regno Unito non ha rilasciato i detenuti per per far posto nelle carceri ai manifestanti di estrema destra

Il 20 agosto 2024 è stato condiviso su X un post secondo cui il Regno Unito, tramite l’operazione «Early Dawn», avrebbe rilasciato «i criminali dalle carceri per far posto ai manifestanti anti-immigrazione e ai cattivi twittatori».

Il riferimento è ai numerosi arresti – più di 1.000, secondo i dati ufficiali – effettuati dalla polizia dai primi giorni di agosto a seguito delle violente manifestazioni di estrema destra nel Regno Unito. Le proteste, scoppiate dopo l’accoltellamento mortale del 29 luglio di tre bambine e il ferimento di altre dieci persone a Southport, sono sfociate in scontri con la polizia, aggressioni per strada a persone di diverse etnie, danneggiamenti a moschee e luoghi di culto musulmani e centri di accoglienza.

Il contenuto in analisi è fuorviante, e veicola una notizia falsa.

Innanzitutto l’operazione Early Dawn esiste, ed è un piano di emergenza ideato dal Regno Unito per evitare il sovraffollamento delle carceri. Come annunciato dal ministero della Giustizia, la misura, che era stata attivata anche lo scorso maggio, è stata riadottata temporaneamente in seguito alla persistente carenza di capacità delle carceri e ai recenti episodi di disordini di estrema destra nel Paese. Questa operazione prevede che gli imputati possano essere trattenuti nelle celle della polizia ed essere convocati in tribunale per la prima udienza solo nel momento in cui ci sarà spazio per loro in carcere.

Nel Regno Unito, al momento dell’arresto una persona viene portata in una stazione di polizia, tenuta in custodia in una cella e poi interrogata. Poi, potrà essere rilasciata o accusata di un reato. In quest’ultimo caso, la polizia deciderà se l’imputato può essere rilasciato temporaneamente (rispettando determinate condizioni) o tenuto in custodia della polizia fino all’udienza in tribunale. Con la nuova misura temporanea, gli imputati potranno restare nelle celle della polizia (e non essere portati in tribunale) fino a che non ci sarà un posto libero in carcere. In questo modo, dunque, si evita il sovraffollamento delle carceri nell’ipotesi in cui il tribunale decida di mandare l’imputato in carcere. 

Esiste anche un’altra misura simile; è un piano emergenziale attivato in diverse occasioni (ad esempio a ottobre 2023) dal Regno Unito sempre con lo scopo di evitare il sovraffollamento delle carceri. Questa misura, però, non ha niente a che vedere con le manifestazioni di agosto, dal momento che l’ultima volta è stata annunciata il 12 luglio 2024, due settimane prima l’inizio delle proteste e dei conseguenti arresti. Questo piano, spiega il governo, che entrerà in vigore a settembre, prevede il rilascio anticipato dei detenuti che hanno scontato almeno il 40 per cento della propria pena. Questi saranno strettamente monitorati dal Servizio di libertà vigilata e, nel caso in cui violino le condizioni di libertà, potranno essere riportati nuovamente in carcere. Il piano non si applica alle condanne per reati gravi, come terrorismo, reati sessuali, stalking.

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