L’articolo è stato modificato in data 15 settembre per includere un secondo post, che non contiene il riferimento ai 600 miliardi di utile e non attribuisce la citazione a Mario Giordano, ma che riporta comunque due tra le false informazioni di cui ci siamo occupati in questo articolo.
Il 14 settembre 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare un post pubblicato l’11 settembre su Facebook e attribuito al giornalista e conduttore Mario Giordano, in cui si legge che la società petrolifera Eni avrebbe «bloccato il prezzo del gas con la Russia 10 anni fa con un contratto», ma che nel rivenderlo applicherebbe comunque «il prezzo determinato dalla borsa di Amsterdam».
Grazie a tale stratagemma, Eni avrebbe generato «un utile di 600 miliardi nei primi 6 mesi di quest’anno» e spostato «casualmente» la sua sede in Olanda. Il post prosegue aggiungendo che «Eni è una compartecipata statale al 30,62%» e che dunque «parte di quell’utile (180 MILIARDI!!!) è dello stato italiano, che non vuole ridarlo ai clienti (Cittadini e Imprese)». E ancora, nel post si legge: «La società che in borsa contratta il gas, fatalità è americana. Paga il 3% di tasse in Olanda e il resto lo porta chissà dove. Nel contempo però sta alzando artificiosamente il prezzo del gas, in modo che i paesi europei siano costretti a comprare (al triplo del prezzo) il gas americano (bontà loro, che mossi da humana pietas ce lo vendono). Come vedete Putin non c’entra un tubo (scusate la battuta). Il vero nemico è in Italia».
Si tratta di una serie di notizie false.
Innanzitutto, nei primi 6 mesi del 2022 Eni non ha generato utili per 600 miliardi di euro. Secondo quanto riportava lo scorso 29 luglio Il Sole 24 Ore, la società ha chiuso il primo semestre dell’anno con un utile di 7,398 miliardi di euro.
Come chiariscono i colleghi di Open, la parte del racconto incentrata sulla borsa di Amsterdam prende spunto da un intervento dell’ex dirigente Eni Salvatore Carollo alla trasmissione Non è l’Arena del 10 aprile 2022, che tuttavia non contiene il passaggio riguardante il prezzo del gas bloccato.
Come riportava nel 2020 ancora Il Sole 24 Ore, nel 2014 Eni aveva rinegoziato il contratto di fornitura con la Russia, strappando «un maggiore allineamento con i prezzi di mercato del gas». I contenuti specifici del contratto erano, al tempo come ora, «top secret». Non esiste alcuna prova, dunque, che il contratto tra Eni e la Russia sia rimasto bloccato negli ultimi 10 anni.
È falsa anche l’affermazione secondo cui Eni avrebbe spostato la sua sede legale in Olanda: la sede legale di Eni si trova a Roma, in Piazzale Enrico Mattei, come riportato dallo stesso sito web della società.
La redazione di Facta ha infine contattato il giornalista Mario Giordano, che ha smentito di aver mai pubblicato il contenuto oggetto della nostra verifica.
Il contenuto oggetto della nostra verifica circola anche in un altro formato, che non riporta il dato riguardante l’utile di 600 miliardi e non attribuisce la citazione a Mario Giordano. L’immagine contiene tuttavia le informazioni false, già citate in precedenza, riguardo il prezzo del gas bloccato con la Russia da dieci anni e lo spostamento della sede legale in Olanda.
Clicca qui per iscriverti alla newsletter gratuita di Facta
Ogni sabato mattina riceverai il meglio del nostro lavoro