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In questo video Klaus Schwab (Wef) non parla di inserire microchip nelle persone

In questo video Klaus Schwab (Wef) non parla di inserire microchip nelle persone

27 ottobre 2022
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Il 13 ottobre 2022 su Facebook è stato pubblicato un video di 20 secondi in cui compaiono il presidente del World economic forum (Wef), Klaus Schwab, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Nel filmato, Schwab, riferendosi alla presidente della Commissione Ue, afferma in inglese: «Vorrei solo sottolineare ciò che hai detto sull’European Chip Act perché è un passaggio importante creare un cervello fisico per la digitalizzazione e averlo localizzato in Europa».

Il video è accompagnato da questo commento, scritto da chi ha pubblicato il post su Facebook: «Il capo del WEF, Klaus Schwab, si congratula con la leader dell’UE per i progressi compiuti nella chipizzazione delll’intera popolazione europea».

Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia falsa. Il video è reale, ma non mostra il presidente del Wef parlare di microchip all’interno degli esseri umani. 

Il filmato è stato registrato il 20 gennaio 2022, durante un evento organizzato dal Wef. In quell’occasione Schwab si stava congratulando con la presidente della Commissione Ue per la futura attuazione di una legge europea sui chip pensata per regolamentare e promuovere la tecnologia digitale.

Poco prima delle parole del presidente del Wef, Ursula von der Leyen aveva parlato della legge europea sui chip, nota anche come Europa chips act. La presidente nel suo intervento (qui la trascrizione) aveva spiegato che «oggi abbiamo i microchip, non solo nei nostri PC e smartphone, ma anche nelle nostre auto, nel sistema di riscaldamento delle nostre case, nei nostri ospedali. Non esiste digitale senza chip. E il fabbisogno europeo di chip raddoppierà nel prossimo decennio. Questo è il motivo per cui dobbiamo aumentare lo sviluppo, la produzione e l’uso di questa tecnologia in Europa». La presidente aveva continuato sottolineando che «la quota di mercato globale dei semiconduttori in Europa è solo del 10 per cento e oggi la maggior parte delle nostre forniture proviene da una manciata di produttori al di fuori dell’Europa. Questa è una dipendenza e un’incertezza che semplicemente non possiamo permetterci. Entro il 2030, il 20 per cento della produzione mondiale di microchip dovrebbe essere in Europa». 

La legge europea in questione è stata poi presentata l’8 febbraio 2022. Come si legge sul sito della Commissione Ue, si tratta di una legge che punta a «rafforzare la competitività e la resilienza dell’Europa nelle tecnologie e nelle applicazioni dei chip», contribuendo «a realizzare sia la transizione digitale che quella verde. A tal fine rafforzerà la leadership tecnologica dell’Europa nel settore». 

Per centrare questo obiettivo sono previste la mobilitazione di oltre «43 miliardi di euro di investimenti pubblici» e l’elaborazione di «misure per preparare, anticipare e rispondere rapidamente a eventuali future interruzioni della catena di approvvigionamento, insieme agli Stati membri e ai nostri partner internazionali», continua il sito ufficiale della Commissione.

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