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Nessun esperto dell’Fda ha affermato che i vaccini anti-Covid uccidono due persone per ogni vita risparmiata

Nessun esperto dell’Fda ha affermato che i vaccini anti-Covid uccidono due persone per ogni vita risparmiata

20 settembre 2021
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Il 20 settembre 2021 la redazione di Facta ha ricevuto tramite WhatsApp la richiesta di verificare un articolo, pubblicato il 19 settembre 2021 dal sito Database Italia e intitolato “Secondo gli esperti della Fda i vaccini Covid-19 stanno uccidendo almeno 2 persone per ogni vita salvata e votano 16-2 contro l’approvazione dei richiami”. Secondo l’articolo due esperti della Food and drug administration (Fda) – l’ente statunitense che si occupa di verificare efficacia e sicurezza dei farmaci – avrebbero dichiarato che i vaccini «stanno uccidendo almeno 2 persone per ogni 1 vita salvata». In seguito a tale testimonianza, l’Fda avrebbe poi votato contro «il consiglio all’agenzia di distribuire vaccini di richiamo a chiunque abbia più di 16 anni».

Si tratta di una notizia falsa. 

L’articolo si riferisce a una presentazione tenuta da Steve Kirsch durante la riunione del comitato di esperti indipendenti dell’Fda del 17 settembre. La presentazione è effettivamente intitolata “Il vaccino Pfizer uccide più persone di quelle che salva”. Steve Kirsch però non è parte di quel comitato di esperti, che ha il ruolo di revisionare e valutare i dati sulla sicurezza, efficacia e l’uso appropriato dei vaccini e altri prodotti consimili. Non è infatti né un esperto in medicina o sorveglianza vaccinale, né un membro dell’Fda: è invece un imprenditore e ingegnere elettronico, uno dei due inventori del mouse ottico per computer. Kirsch in passato ha diffuso informazioni errate sulla Covid-19 ed è inoltre fondatore del Covid-19 Early Treatment Fund, un’associazione che promuove terapie farmacologiche la cui efficacia non è ancora dimostrata, simili alle terapie di cui, in Italia, è promotore il Comitato cure domiciliari. La presentazione è stata tenuta durante la sessione di audizione pubblica, nel corso della quale, secondo l’Fda stessa, «persone interessate possono presentare informazioni od opinioni rilevanti oralmente o per iscritto».

Nella presentazione, di pochi minuti, Kirsch cita a supporto alcuni dati del database di sorveglianza vaccinale Vaers, senza il necessario contesto e senza analizzarli. Su Facta abbiamo approfondito in passato perché i dati di sorveglianza vaccinale richiedono analisi approfondite per essere correttamente valutati. 

L’articolo a noi segnalato cita inoltre la presentazione precedente, a opera del medico Joseph Fraiman di New Orleans, secondo cui, a detta dell’articolo, «non esistono prove cliniche per smentire le affermazioni secondo cui i vaccini Covid-19 stanno danneggiando più persone di quante ne salvino». Fraiman nella presentazione lamenta il fatto che gli studi clinici sui vaccini non avrebbero avuto la potenza necessaria per verificare eventuali effetti rari e quindi non può rassicurare gli operatori sanitari sul fatto che il vaccino sia o meno più pericoloso della Covid-19. Questo però è esattamente ciò a cui serve la sorveglianza vaccinale, a cui è demandato il compito di verificare i rischi rari dei vaccini, in un contesto più ampio delle dimensioni, inevitabilmente limitate, degli studi clinici. 

È vero, invece, che il comitato di esperti indipendenti dell’Fda il 17 settembre 2021 ha votato 16-2 contro i richiami dei vaccini anti-Covid per tutti i maggiori di 16 anni. Questa decisione però non ha avuto nulla a che vedere con le presentazioni discusse sopra. È stata invece dovuta al fatto che, secondo il comitato , non esistono ancora dati robusti che dimostrino una significativa perdita di efficacia dei vaccini nel tempo e quindi la necessità di una terza dose per la popolazione in generale, di età pari o superiore a 16 anni. Lo stesso comitato però ha raccomandato all’unanimità di offrire un richiamo alle persone sopra i 65 anni e le persone ad alto rischio di Covid-19 grave. 

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