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Non ci sono prove che i vaccini contro la Covid-19 causino malattie neurodegenerative

Non ci sono prove che i vaccini contro la Covid-19 causino malattie neurodegenerative

7 maggio 2021
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Il 6 maggio 2021 la redazione di Facta ha ricevuto la richiesta di verificare un video di 7 minuti e 1 secondo – pubblicato su Facebook il 5 maggio 2021 – in cui una donna, identificata come Loretta Bolgan, argomenta che i vaccini contro la Covid-19 potrebbero causare malattie come Alzheimer o Parkinson. Bolgan sostiene anche che sarebbero inefficaci contro le varianti e che potrebbero peggiorare la malattia invece di proteggere dalle conseguenze più gravi.

Si tratta di affermazioni scientificamente infondate. Andiamo con ordine.

Loretta Bolgan, secondo quanto lei stessa dichiara sul proprio profilo Linkedin, dopo una laurea e un dottorato in scienze farmaceutiche ha lavorato principalmente come – secondo sua definizione – «consulente scientifica». In particolare è consulente per Corvelva, associazione vicina ai no-vax, e per l’associazione Rinascimento Italia, che ne ospita il curriculum e diffonde contenuti negazionisti sulla pandemia e antivaccinisti. In passato Bolgan è stata anche protagonista di iniziative contro i vaccini.

Il video a noi segnalato è stato con ogni probabilità pubblicato in origine dal sito Radio Italiana in Florida, che ospita in homepage un contenuto video intitolato «Fabrizio intervista Loretta Bolgan “Conoscere i vaccini”». Nella preview, l’abbigliamento di Bolgan, le grafiche in sovraimpressione e lo sfondo corrispondono al video a noi segnalato. Il video completo è però visibile solo a pagamento (non linkiamo il video per non rischiare che i lettori di Facta cadano nell’errore di versare – senza volerlo – del denaro).

Analizziamo ora il contenuto del video a noi segnalato. Al minuto 00:35 Bolgan afferma che la proteina Spike, che viene prodotta in piccola quantità nell’organismo grazie ai vaccini per indurre l’immunità da Covid-19, potrebbe contenere «addirittura la sequenza di un prione» (in seguito spieghiamo di che cosa si tratta) e prosegue, al minuto 01:10, sostenendo che «se la Spike viene trasportata nel cervello dalle cellule del sistema immunitario, lì si deposita, mi può fare l’Alzheimer, mi può fare il Parkinson […] ci sono casi documentati da Covid e anche da vaccino di malattie da prioni».

I prioni sono forme alterate di una proteina che possono diventare infettive, inducendo altre proteine dello stesso tipo a cambiare la propria conformazione molecolare e creando quindi aggregati tossici, specie nel sistema nervoso. Sono coinvolti principalmente in rare malattie del sistema nervoso come la malattia di Creutzfeld-Jakob (inclusa la sua variante legata al consumo di carne bovina infetta, nota popolarmente come “mucca pazza”), anche se alcuni studi hanno suggerito un meccanismo simile per malattie come l’Alzheimer e il Parkinson.

Nella letteratura scientifica esistono alcuni articoli che postulano una remota connessione tra proteina Spike e malattie neurodegenerative analoghe a quelle da prioni: tutti questi articoli però sviluppano solo ipotesi teoriche supportate, nel migliore dei casi, da alcuni calcoli preliminari sulla base di modelli teorici, e non da dati reali. In particolare non esiste nessuno studio che suggerisca che i vaccini contro la Covid-19 causino malattie neurodegenerative. In un preprint pubblicato il 29 marzo 2020 si legge di un metodo bioinformatico che ha identificato un possibile «dominio simile a prioni» nella proteina Spike, ed è probabilmente il dato a cui Bolgan si riferisce. Questo però implica solo che una porzione della proteina ha particolari caratteristiche fisico-chimiche che, secondo lo stesso metodo, sarebbero comunissime nei virus e finora non sono state associate a malattie neurodegenerative. In conclusione, quindi, non esiste nessuna prova scientifica di quanto affermato da Bolgan. 

Nel video sono presenti ulteriori affermazioni infondate o senza prove a supporto. Al minuto 02:00 Bolgan argomenta che i vaccini non sono efficaci contro le varianti e sarebbero quindi inutili, mentre al minuto 05:40 Bolgan argomenta che i vaccini potrebbero addirittura indurre la formazione di varianti resistenti del virus. 

Si tratta di affermazioni false. Benché all’inizio ci fossero legittime preoccupazioni, i dati più recenti sembrano rassicuranti: i vaccini proteggono quasi con la stessa efficacia anche contro le varianti più comuni. Dell’ipotesi che i vaccini invece possano selezionare varianti pericolose del virus Sars-CoV-2 avevamo discusso in passato ed è al momento una teoria non supportata dai fatti.

Infine, al minuto 03:05, Bolgan sostiene che il vaccino potrebbe indurre un cosiddetto «potenziamento dipendente dall’anticorpo vaccinale […] l’anticorpo mi predispone alla malattia nella forma più grave […] il vaccinato se si infetta rischia di finire direttamente alla polmonite grave fatale». Si tratta di una notizia falsa, come avevamo descritto in dettaglio su Facta: tutti i dati mostrano invece che i vaccini sono estremamente efficaci nell’evitare i sintomi più seri della Covid-19. 

In conclusione, le affermazioni contenute nel video di Loretta Bolgan sono prive di fondamento scientifico. Non esiste alcuna prova che i vaccini contro la Covid-19 possano causare malattie da prioni o altre malattie neurodegenerative. Inoltre i vaccini, in base agli ultimi dati, sembrano efficaci anche contro le varianti del virus Sars-CoV-2 e soprattutto proteggono quasi completamente dalla malattia grave.

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