La protezione solare serve anche sotto l’ombrellone? - Facta
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La protezione solare serve anche sotto l’ombrellone?

Di Valerio Uni

Immaginiamo di essere arrivati in spiaggia, di aver aperto l’ombrellone e di aver steso il telo da mare. Sembra essere tutto pronto, ma in realtà manca ancora qualcosa: la crema solare. Alcune persone, infatti, preferiscono non mettere la protezione solare, credendo di non averne bisogno perché riparati dall’ombrellone. 

Si tratta di una convinzione sbagliata. In estate nell’emisfero boreale, per via della sua angolazione rispetto al Sole, vi è una maggiore intensità di luce e di calore. La nostra pelle sarà dunque maggiormente esposta ai raggi solari, anche quando si è sotto l’ombrellone, e senza un’adeguata protezione si possono correre rischi per la pelle causati dai raggi ultravioletti (UV). L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha individuato 9 malattie strettamente legate alle radiazioni ultraviolette, che vanno da una semplice scottatura fino a forme molto gravi di cancro della pelle. Per questo motivo, è importante utilizzare appositi cosmetici solari contenenti il fattore di protezione solare (SPF) specifico per la protezione della pelle. 

Cosa sono i raggi ultravioletti
I raggi ultravioletti sono una forma di radiazione elettromagnetica proveniente dal Sole. Questa radiazione è invisibile all’occhio umano poiché ha una lunghezza d’onda breve, dunque non percettibile, che viene calcolata in nanometri. Le radiazioni UV si dividono in tre categorie principali: UVA (315-400 nm), UVB (280-315 nm), UVC (100-280 nm). 

In generale, la capacità di penetrazione, e quindi la pericolosità dei raggi UV per l’essere umano, aumenta al diminuire della lunghezza d’onda e, di conseguenza, all’aumentare della frequenza. Sulla superficie terrestre arrivano principalmente i raggi UVA, responsabili delle scottature e dell’invecchiamento della pelle, e in piccola parte i raggi UVB, responsabili del cancro della pelle. I più pericolosi UVC,invece, vengono assorbiti completamente dall’atmosfera terrestre, non arrivando così sulla Terra.

L’ombrellone protegge dai raggi UV?
Come già accennato, il Sole emette raggi luminosi che arrivano fino alla Terra e colpiscono gli oggetti esposti. Questi assorbiranno parte dell’energia dei raggi solari, mentre il resto verrà riflessa, ovvero “rimbalzata” nello spazio. Anche l’ombrellone, quindi, come spiegato dall’Istituto superiore di sanità (ISS), riflette solo in parte i raggi ultravioletti, in particolare perché passano attraverso il tessuto dell’ombrellone. Quindi, anche chi si trova sotto l’ombrellone, e pensa di essere protetto dall’ombra, in realtà è esposto alle radiazioni luminose.

Tra l’altro, uno studio condotto dalla società farmaceutica statunitense Johnson & Johnson ha sottolineato che anche acqua e sabbia riflettono i raggi solari, e colpiscono indirettamente il nostro corpo. Per questi motivi è sempre necessaria l’applicazione di creme solari, così da tutelare al meglio la salute della pelle.

Una curiosità sui raggi UVC 
Come già accennato, i raggi UVC sono i più pericolosi, ma non arrivano sulla Terra perché assorbiti dall’atmosfera terrestre. Questi raggi possono essere riprodotti artificialmente tramite apposite lampade che vengono utilizzate in ambito sanitario per disinfettare le superfici di lavoro e gli strumenti. Queste, infatti, hanno capacità di distruggere il DNA e l’RNA di virus e di batteri, andando a creare dei danni nella loro struttura molecolare. Chi opera negli ambienti di lavoro in cui vengono utilizzate queste lampade corre un rischio importante dato che l’esposizione alla radiazione UVC potrebbe causare irritazioni oculari della cornea e della pelle. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sconsiglia assolutamente di utilizzare questo dispositivo per disinfettarsi le mani dal virus Sars-Cov 2, mentre è preferibile utilizzare il gel idroalcolico.

L’importanza del fattore di protezione solare
L’essere umano, in base alla sua genetica, nasce con un determinato colore di occhi, pelle e capelli. Queste caratteristiche vengono definite fototipo, e sono classificate secondo una scala di valori che va da 1 a 6. Chi ha carnagione bianca, capelli biondi e occhi azzurri è classificato con il valore 1, mentre il valore 6 indica chi ha carnagione scura, capelli scuri e occhi scuri. Questo fototipo è tipico di aree del pianeta molto soleggiate (ad esempio l’ecuatore) per la maggior parte dell’anno, e dunque queste persone sono abituate a essere esposte ai raggi solari. Al contrario, invece, le persone con una pelle molto chiara sarà più a rischio scottatura a causa dell’assenza di melanina, ovvero il pigmento che ci protegge dai raggi solari.
Per questo motivo è consigliato loro di applicare una crema con un fattore di protezione almeno 50+.

A questo proposito precisiamo che l’abbronzatura è un meccanismo fisiologico che mette in atto il nostro corpo per proteggersi dai raggi ultravioletti e, come già spiegato su Facta.news, non è influenzato da alcun fattore esterno, come ad esempio un consumo eccessivo di carote. Utilizzare la crema solare fa abbronzare e inoltre protegge dai danni citati in precedenza. 

Per riassumere, si consiglia di evitare di uscire nei momenti di massima esposizione agli ultravioletti, che è possibile controllare tramite l’indice UV suggerito dalle previsioni meteo. In ogni caso, sarà opportuno utilizzare una crema solare con un alto fattore di protezione 50+ ad esempio, in modo da evitare possibili danni causati dal Sole.

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