Pochi giorni dopo essere stata arrestata a Londra per aver bloccato un’autostrada in occasione di una protesta contro la conferenza internazionale sul petrolio e sul gas, Greta Thunberg è tornata al centro del dibattito pubblico internazionale, questa volta a causa di un post pubblicato il 20 ottobre sui social media.
L’attivista ambientalista svedese lo scorso venerdì ha postato una foto sui social dove, insieme ad altre tre persone, teneva in mano dei cartelli in favore della giustizia climatica, come ogni venerdì da circa 5 anni a questa parte, e della pace in Palestina. «Free Palestine», «Stand with Gaza», «This jew stands with Palestine» recitano le scritte sui cartelli. Sullo sfondo della foto pubblicata in un primo momento da Thunberg, proprio dietro la sua spalla, si vedeva un polpo di peluche azzurro. Secondo alcuni utenti, quel polpo era un chiaro riferimento antisemita, motivo per cui l’attivista è stata accusata di antisemismo. Thunberg ha poi cancellato il post, caricando una versione della foto ritagliata che non includeva più il polpo.
«Cosa significa il Kraken accanto a te sul divano @GretaThunberg? Il Kraken era, ed è, un noto segno dei nazisti per il termine antisemita del giudaismo finanziario internazionale?», ha commentato un account sotto il post originario pubblicato su X che, secondo quanto riportato da Rolling Stones, era stato ricondiviso da circa mille utenti prima di sparire insieme alla prima versione della foto di Thunberg. Il Kraken è una figura mitologica scandinava raffigurata come una creatura marina aggressiva simile a un cefalopode che, tramite i suoi tentacoli, è capace di distruggere intere navi e infastidire i marinai. Questa figura è stata spesso utilizzata dalla propaganda antisemita per rappresentare gli ebrei che, come una piovra con i tentacoli, accerchierebbero e controllerebbero il mondo.
L’accusa di antisemitismo è stata poi rilanciata da diversi account legati alla North Atlantic Fella Organization (Nafo), un movimento nato nel 2022 con lo scopo di contrastare la propaganda e la disinformazione russa in merito all’invasione dell’Ucraina diffusa sui social media e in Rete.
In Italia, invece, il dibattito social si è scatenato con Maurizio Crippa, vicedirettore del quotidiano Il Foglio, che ha addirittura definito Greta Thunberg una «Piccola stupida nazi stella», e con un tweet del giornalista Rai Giancarlo Loquenzi.
La figura retorica della piovra
Simboli utilizzati nella propaganda antisemita e nella retorica a partire dalla fine del XIX secolo spesso usavano l’immagine della piovra come parte di una più ampia teoria cospirazionista diffusasi con l’opera fittizia “Protocolli dei savi Anziani di Sion”. Quest’opera, pubblicata nel 1905 in Russia, descrive i presunti “piani segreti” degli ebrei per governare il mondo attraverso il controllo dell’economia, della politica e dei media e causando conflitti religiosi.
Gli ebrei dunque da secoli sono dipinti come un gruppo segreto e onnipotente che controlla gli affari globali. In questo contesto si inserisce l’immagine dell’ebreo-piovra che con i suoi tentacoli controlla il potere e influenza la società. Come suggerito dal quotidiano The Times of India, anche la propaganda nazista ha fatto uso di questa immagine, in particolare con le vignette pubblicate su Der Stürmer, un giornale di propaganda nazista.
Oltre a un significato strettamente antisemita, la piovra storicamente è stata ed è tuttora usata come figura retorica in altri contesti, sempre a significare che una determinata religione, ideologia, sistema, organizzazione o Stato voglia espandersi, influenzare la società e avere il potere nelle proprie mani. Ad esempio, negli anni la piovra è stata associata al Regno Unito e alle sue politiche colonialiste, o al comunismo che tentava di diffondersi in Europa, o all’influenza degli Stati Uniti sui Paesi europei e del Medio Oriente. Ancora adesso vengono diffuse vignette simili, e anche meme online per raccontare eventi di attualità basate sulla figura retorica della piovra e dei suoi tentacoli, senza intendere alcun riferimento antisemita.
Il significato dietro al peluche
Tornando al caso specifico di Greta Thunberg, il peluche in questione non ha niente a che vedere con l’antisemismo, e non è stato pensato come “dog whistle”, cioè come simbolo per veicolare un messaggio in codice, in questo caso di propaganda antisemita.
Si tratta invece di un polpo a due facce usato per facilitare la comunicazione delle emozioni nei bambini con autismo, sindrome di Asperger o disturbo da deficit di attenzione iperattività (ADHD). Il peluche, infatti, è composto da due lati rovesciabili che cambiano colore ed espressione facciale da felice ad arrabbiato o triste. Lo slogan lanciato dall’azienda produttrice per descrivere il prodotto è «esprimi il tuo stato d’animo senza dire una parola». Le persone con disturbo dello spettro autistico, infatti, hanno difficoltà a comprendere gli stati d’animo degli altri o a parlare dei propri sentimenti.
La figura del polpo come ausilio per le persone con disturbo dello spettro autistico ritorna anche in un libro del 2021 intitolato “Leo and the Octopus” (in italiano, “Leo e il polpo”). La storia ruota intorno a Leo, un ragazzo autistico che, grazie all’incontro con Maya, un polpo gigante del pacifico, riesce a dare un senso al mondo e a non sentirsi solo.
La stessa Greta Thunberg, in un successivo post pubblicato su X, ha chiarito che il peluche in foto è uno strumento usato dalle persone con disturbi dello spettro autistico per esprimere i propri sentimenti, e che non sapeva che si trattasse di una simbologia antisemita. Ricordiamo che l’attivista è una persona con disturbi dello spettro autistico, come aveva annunciato pubblicamente lei stessa in passato.
L’articolo è stato aggiornato il 25 ottobre in seguito a una segnalazione sui termini usati relativi alle persone con disturbo dello spettro autistico.