Cosa ha detto realmente il segretario generale dell'ONU su Hamas - Facta
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Cosa ha detto realmente il segretario generale dell’ONU su Hamas

di Francesca Capoccia

Martedì 24 ottobre a New York si è tenuto l’incontro del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (ONU), l’organo incaricato di mantenere la pace e la sicurezza internazionali, per discutere dell’attuale situazione in Medio Oriente, in particolare dopo il massiccio attacco del gruppo estremista palestinese Hamas a Israele del 7 ottobre, e i successivi bombardamenti di Israele. Al dibattito sono intervenuti rappresentanti e ministri degli Esteri dei Paesi membri del Consiglio e altri vari funzionari di oltre 50 Paesi, ma il discorso che ha attirato maggiore attenzione mediatica, a causa del suo fraintendimento, è stato quello di António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite. 

Cosa ha detto Guterres
Nel suo intervento, durato circa 6 minuti, Guterres si è detto preoccupato per la guerra a Gaza e per il rischio che possa estendersi nella regione mediorientale, mettendo in chiaro la necessità di rispettare e proteggere i civili coinvolti nel conflitto. Le sue parole sono state riprese da varie testate giornalistiche nazionali e internazionali e commentate da vari opinionisti, ma non sempre in maniera fedele.  

In Italia, ad esempio, è stato molto criticato un titolo de La Repubblica sulle parole del segretario delle Nazioni Unite. Nella prima pagina del 25 ottobre il quotidiano ha titolato:«L’ONU attacca Israele, “Hamas ha le sue ragioni”». La sera stessa il suo direttore, Maurizio Molinari, in un intervento al programma televisivo Porta a Porta ha ribadito questa lettura del discorso di Guterres, spiegando che le parole del segretario generale «hanno sposato la narrativa di Hamas che legittima i propri crimini orrendi con la causa palestinese», ed è per questo che le sue «parole hanno ferito Israele». 

I virgolettati attribuiti da Repubblica a Guterres, però, non corrispondono alle parole da lui pronunciate il 24 ottobre. Il segretario generale, infatti, non solo non ha mai detto quelle parole, ma anzi, ha affermato l’esatto contrario. «Ho condannato in modo inequivocabile gli atti di terrore raccapriccianti e senza precedenti compiuti da Hamas in Israele il 7 ottobre», ha spiegato Guterres a inizio del suo discorso. «Niente può giustificare l’uccisione deliberata, il ferimento e il rapimento di civili – o il lancio di razzi contro obiettivi civili»

Il segretario generale poi ha precisato che «gli attacchi di Hamas non sono arrivati di punto in bianco», dal momento che «le persone palestinesi sono state sottoposte a 56 anni di soffocante occupazione. Hanno visto la loro terra costantemente divorata dagli insediamenti e piagata dalla violenza; la loro economia soffocata; la loro gente è stata sfollata e le loro case demolite. Le loro speranze per una soluzione politica alla loro situazione sono svanite». Ma, continua Gutteres nel suo discorso, «i torti subiti dal popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas. E questi terribili attacchi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese».

Se è vero che António Guterres ha parlato di occupazione israeliana e di violenza subita dal popolo palestinese nei vari anni, non ha mai dichiarato che queste potessero essere una giustificazione per gli attacchi lanciati nelle ultime due settimane a questa parte da Hamas.

La risposta di Israele
Le parole di Guterres non sono state ben accolte da Israele. L’ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, Gilad Erdan, nella conferenza stampa dopo l’incontro del Consiglio di Sicurezza, ha chiesto le dimissioni del segretario generale. Le motivazioni si basano in particolare sulla frase «gli attacchi di Hamas non sono arrivati di punto in bianco» pronunciata da Guterres. Per Erdan, quelle parole significano che il segretario generale starebbe «tollerando i terroristi». Secondo quanto riportato dalla stampa, in un’intervista all’emittente radiofonica israeliana Army Radio Erdan ha dichiarato inoltre che non verranno più concessi i visti di ingresso nel Paese ai rappresentanti dell’ONU, come già successo per il sottosegretario generale per gli Affari umanitari Martin Griffiths.

Anche al ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, non è piaciuta quella dichiarazione, e ha annunciato su X di aver cancellato un appuntamento con Guterres a seguito di quanto espresso all’incontro del Consiglio di Sicurezza. 

A seguito delle accuse, lo stesso Antonio Guterres è intervenuto il 25 ottobre in conferenza stampa per spiegare di essere «scioccato dalle interpretazioni errate di alcune delle mie dichiarazioni di ieri al Consiglio di Sicurezza, come se stessi giustificando atti di terrore da parte di Hamas». Il segretario generale, infatti, anche in questa occasione ha ribadito di aver «condannato in modo inequivocabile gli atti di terrore raccapriccianti e senza precedenti compiuti da Hamas in Israele il 7 ottobre».

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