La versione originale di questo articolo è stata scritta da Facta News per Il Corriere del Ticino, all’interno della rubrica CdTCheck.
Il 25 settembre in Italia si vota per eleggere un nuovo Parlamento. Sono chiamati ad esprimere la propria preferenza anche i cittadini italiani residenti all’estero e iscritti all’Anagrafe degli italiani all’estero (Aire) e coloro che, in occasione delle elezioni, si trovano fuori dal Paese per un periodo complessivo di almeno tre mesi per motivi di lavoro, studio o cure mediche.
Proprio queste due categorie di cittadini sono state prese di mira dalla disinformazione. Negli ultimi giorni sono infatti circolati sui social network contenuti il cui intento era quello di diffondere false notizie sulle modalità di voto dall’estero o denunciare presunte (e finora del tutto infondate) irregolarità. Ecco che cosa è successo.
No, il voto all’estero non è «truccato»
Stando a quanto riportato da alcuni utenti dei social network, gli italiani all’estero avrebbero ricevuto delle schede elettorali dove non sarebbe possibile votare per due partiti: Italexit e Vita. Il filmato che, mostrando le schede elettorali, vuole testimoniare l’accaduto parla di un evento di «gravità inaudita» perché «se sei un italiano che vive all’estero non potrai votare i partiti anti-sistema, semplicemente perchè NON sono presenti sulle schede!! Dunque perderanno anche tutti i voti dall’estero. Il tavolo è truccato!!!».
In realtà, il voto non è truccato. Italexit e Vita non sono presenti tra le opzioni di voto per gli italiani all’estero perché non hanno raccolto il numero di firme necessario per l’ammissione delle candidature e l’attribuzione dei seggi nelle quattro ripartizioni della circoscrizione Estero.
È lo stesso Ministero dell’Interno a spiegare che, in generale, la «lista dei candidati per ogni singola ripartizione della circoscrizione Estero, deve essere sottoscritta, pena la sua invalidità, da almeno 500 e da non più di 1.000 elettori residenti nella relativa ripartizione della circoscrizione Estero». Nel caso in cui lo scioglimento delle Camere anticipi di oltre centoventi giorni il normale corso della legislatura, come sta succedendo in Italia, il numero minimo delle sottoscrizioni «è ridotto alla metà (almeno 250 sottoscrittori a corredo di ogni lista)».
Sia Italexit che Vita hanno raccolto le firme necessarie per partecipare alle elezioni politiche sul territorio nazionale, ma non all’estero (come dichiarato dai partiti stessi).
No, nel plico destinato agli elettori esteri non è presente un volantino del Pd
Nell’ultima settimana la redazione di Facta News ha ricevuto diverse richieste che chiedevano di verificare un filmato che mostra un uomo aprire un plico elettorale consegnatogli dal Consolato generale d’Italia a Lugano (Svizzera).
Stando a quanto denunciato dal protagonista del video, insieme alle schede elettorali l’uomo avrebbe ricevuto anche un volantino del Partito democratico (Pd) che invitava ad esprimere la propria preferenza per Andrea Crisanti, capolista al Senato nella circoscrizione Europa, e Toni Ricciardi, candidato alla Camera per la circoscrizione estero.
Il filmato, condiviso da molti utenti sui social network, non può in realtà essere considerato affidabile.
In primo luogo, il video oggetto di analisi mostra la busta contenente il plico elettorale già aperta. Il filmato non mostra l’apertura e l’estrazione originale dei diversi documenti, il che apre alla possibilità che il volantino del Partito democratico possa essere stato inserito successivamente all’apertura della busta sigillata e prima della realizzazione del video.
In secondo luogo, il protagonista parla di un destinatario dei documenti al femminile. Al contrario, dal filmato è possibile vedere che la busta è indirizzata ad un uomo.
Come precisato dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, all’interno del plico inviato agli italiani all’estero sono presenti: il certificato elettorale, due liste dei candidati per Camera e Senato della ripartizione dell’elettore, due schede elettorali, una busta piccola completamente bianca, una busta più grande riportante l’indirizzo del consolato e un foglio di istruzioni. Com’è ovvio, la Farnesina non fa nessun riferimento alla presenza di materiale pubblicitario legato ad uno o all’altro partito.
La presenza di volantini elettorali tra il materiale destinato al voto è stata smentita da Luciano Vecchi, responsabile per gli Italiani nel mondo del Partito democratico.