All’interno del documento, ha riportato la CNN, compaiono le frasi «questi parassiti se la sono cercata» e «mi dispiace, ma doveva essere fatto». Su Goodreads – una piattaforma dedicata ai libri – aveva recensito positivamente il manifesto di Ted Kaczynski, l’attentatore solitario conosciuto come Unabomber.
Nell’immagine di copertina su X aveva messo una lastra che segnala un’operazione alla schiena. Alcuni coinquilini che vivevano con lui a Honolulu alle Hawaii, dove Mangione ha vissuto sei mesi nel 2022, hanno detto alla stampa statunitense che l’uomo soffriva di costanti dolori alla schiena che gli causavano «dolori e frustrazione». Questa condizione cronica probabilmente ha a che fare con il movente.
A ogni modo, che l’assassino ce l’avesse con le compagnie assicurative sanitarie era emerso già nei primi momenti dell’indagine. Varie testate, citando fonti di polizia, avevano riferito che sui bossoli campeggiavano le parole «deny», «delay» e «depose» – in italiano «negare», «ritardare» e «deporre».
Questi termini sono pressoché uguali al titolo di un libro del 2010 del giurista Jay Feinman, chiamato per l’appunto «Deny, Delay, Defend». Il saggio descrive le tattiche utilizzate dalle compagnie di assicurazioni per non rimborsare i clienti, tra cui ritardare o negare i pagamenti, oppure respingere le loro richieste in sede giudiziaria.
Ancora prima di conoscere il movente, le scritte sui bossoli avevano fatto partire una vera e propria campagna di glorificazione online dell’omicida – elevato al rango di giustiziere e paladino della gente comune – e sollevato un’ondata di rabbia contro le compagnie assicurative sanitarie, tra le più odiate dai cittadini statunitensi.
L’odio contro le compagnie assicurative sanitarie negli Stati Uniti
Il motivo di questa avversione è la pressoché assenza della sanità pubblica negli Stati Uniti, ad eccezione di qualche programma di sostegno pubblico (su tutti l’Affordable Care Act, conosciuto come «Obamacare») che Trump ha minacciato di tagliare.
Il sistema sanitario statunitense si basa dunque sulle assicurazioni private ed è tendenzialmente più costoso, meno efficiente e più iniquo rispetto a quello di altre economie avanzate.
Le compagnie assicurative sanitarie sono infatti accusate da tempo di voler massimizzare i profitti lucrando sulle sofferenze delle persone, imponendo condizioni insostenibili per chi non ha redditi alti e adottando tattiche predatorie per negare i rimborsi.
Stando a un’inchiesta del 2023 della testata investigativa ProPublica, ad esempio, le compagnie assicurative rifiutano in media una richiesta di cure ogni sette, sulla base di criteri spesso e volentieri arbitrari.
Un diniego può avere conseguenze devastanti sia per la persona malata che per le finanze delle famiglie. Secondo uno studio del 2019 condotto dalla American Cancer Society, il 56 per cento delle persone adulte negli Stati Uniti ha avuto difficoltà economiche causate da costi sanitari non rimborsati dalle assicurazioni.
La UnitedHealthCare, che fornisce copertura sanitaria a circa 50 milioni persone e ha chiuso il 2023 con 281 miliardi di dollari di ricavi, ha un tasso di diniego particolarmente alto: il 32 per cento, il doppio rispetto alla media dell’industria delle assicurazioni sanitarie.