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Luigi Mangione è diventato un eroe popolare su Internet

Il presunto assassino del capo di UnitedHealthcare è da giorni il protagonista di meme elogiativi, illustrazioni apologetiche e video virali

10 dicembre 2024
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Alle 6 e 45 del 4 dicembre del 2024 Brian Thompson, amministratore delegato del colosso assicurativo statunitense UnitedHealthcare (UHC), è stato ucciso di fronte all’ingresso dell’hotel Hilton Midtown a New York.

Il delitto è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza nei pressi dell’albergo: si vede l’assassino avvicinarsi alla vittima, estrarre una pistola con un silenziatore e aprire il fuoco diverse volte. L’uomo, che indossava una giacca scura con un cappuccio e aveva il volto parzialmente coperto, è poi fuggito in bicicletta verso Central Park e da lì in poi ha fatto perdere le sue tracce.

Le forze dell’ordine hanno diffuso alcune foto dell’omicida, chiedendo ai cittadini di collaborare alle indagini e offrendo una ricompensa di 10mila dollari a chiunque fornisca informazioni utili.

Jessica Tisch, capa della polizia di New York, ha parlato di un «attacco mirato» e pianificato sin nei minimi dettagli: l’assassino sarebbe stato a conoscenza dei movimenti di Thompson e si sarebbe appostato fuori dall’hotel qualche minuto prima dell’arrivo dell’amministratore delegato.

Chi è il sospetto omicida arrestato dalla polizia

Il 9 dicembre la polizia ha arrestato in un McDonald’s ad Altoona, una città in Pennsylvania, un uomo che in seguito è stato formalmente accusato di omicidio dai procuratori di Manhattan. Il fermo è stato reso possibile grazie alla segnalazione di un dipendente; il locale è stato poi bombardato di recensioni negative.

Si chiama Luigi Mangione, ha 26 anni, viene da una famiglia benestante, è laureato in informatica e tra i suoi effetti personali è stato trovato un manifesto che, come ha spiegato un agente al New York Times «critica le compagnie assicurative per aver anteposto i profitti alla salute delle persone».

All’interno del documento, ha riportato la CNN, compaiono le frasi «questi parassiti se la sono cercata» e «mi dispiace, ma doveva essere fatto». Su Goodreads – una piattaforma dedicata ai libri – aveva recensito positivamente il manifesto di Ted Kaczynski, l’attentatore solitario conosciuto come Unabomber.

Nell’immagine di copertina su X aveva messo una lastra che segnala un’operazione alla schiena. Alcuni coinquilini che vivevano con lui a Honolulu alle Hawaii, dove Mangione ha vissuto sei mesi nel 2022, hanno detto alla stampa statunitense che l’uomo soffriva di costanti dolori alla schiena che gli causavano «dolori e frustrazione». Questa condizione cronica probabilmente ha a che fare con il movente.

A ogni modo, che l’assassino ce l’avesse con le compagnie assicurative sanitarie era emerso già nei primi momenti dell’indagine. Varie testate, citando fonti di polizia, avevano riferito che sui bossoli campeggiavano le parole «deny», «delay» e «depose» – in italiano «negare», «ritardare» e «deporre».

Questi termini sono pressoché uguali al titolo di un libro del 2010 del giurista Jay Feinman, chiamato per l’appunto «Deny, Delay, Defend». Il saggio descrive le tattiche utilizzate dalle compagnie di assicurazioni per non rimborsare i clienti, tra cui ritardare o negare i pagamenti, oppure respingere le loro richieste in sede giudiziaria.

Ancora prima di conoscere il movente, le scritte sui bossoli avevano fatto partire una vera e propria campagna di glorificazione online dell’omicida – elevato al rango di giustiziere e paladino della gente comune – e sollevato un’ondata di rabbia contro le compagnie assicurative sanitarie, tra le più odiate dai cittadini statunitensi.

L’odio contro le compagnie assicurative sanitarie negli Stati Uniti

Il motivo di questa avversione è la pressoché assenza della sanità pubblica negli Stati Uniti, ad eccezione di qualche programma di sostegno pubblico (su tutti l’Affordable Care Act, conosciuto come «Obamacare») che Trump ha minacciato di tagliare.

Il sistema sanitario statunitense si basa dunque sulle assicurazioni private ed è tendenzialmente più costoso, meno efficiente e più iniquo rispetto a quello di altre economie avanzate.

Le compagnie assicurative sanitarie sono infatti accusate da tempo di voler massimizzare i profitti lucrando sulle sofferenze delle persone, imponendo condizioni insostenibili per chi non ha redditi alti e adottando tattiche predatorie per negare i rimborsi.

Stando a un’inchiesta del 2023 della testata investigativa ProPublica, ad esempio, le compagnie assicurative rifiutano in media una richiesta di cure ogni sette, sulla base di criteri spesso e volentieri arbitrari.

Un diniego può avere conseguenze devastanti sia per la persona malata che per le finanze delle famiglie. Secondo uno studio del 2019 condotto dalla American Cancer Society, il 56 per cento delle persone adulte negli Stati Uniti ha avuto difficoltà economiche causate da costi sanitari non rimborsati dalle assicurazioni.

La UnitedHealthCare, che fornisce copertura sanitaria a circa 50 milioni persone e ha chiuso il 2023 con 281 miliardi di dollari di ricavi, ha un tasso di diniego particolarmente alto: il 32 per cento, il doppio rispetto alla media dell’industria delle assicurazioni sanitarie.

I metodi con cui la compagnia riesce a rifiutare i rimborsi o non pagare le spese degli assistiti sono diversi. Uno dei più controversi prevede l’impiego di un algoritmo basato sull’intelligenza artificiale, che dovrebbe calcolare il tempo di permanenza di un malato grave in una struttura ospedaliera simile alle nostre residenze sanitarie assistenziali (Rsa).

Tuttavia, come sostengono una causa intentata dalle famiglie di due pazienti deceduti e un articolo della testata Stat News, l’algoritmo ha una percentuale di errore del 90 per cento. In sostanza riduce impropriamente le stime del tempo di ricovero, negando la copertura delle cure necessarie sulla base di assunti sbagliati.

Nell’agosto del 2021, inoltre, UnitedHealthcare ha accettato di pagare 15,7 milioni di dollari a titolo di risarcimento dopo aver illegalmente negato il rimborso delle cure a persone con problemi di salute mentale e dipendenza da sostanze.

Le celebrazioni online dell’omicida di Brian Thompson

Pratiche scorrette di questo genere compaiono costantemente nei contenuti sui social network che parlano dell’omicidio di Thompson.

Diversi utenti hanno infatti raccontato le loro esperienze negative con UnitedHealthcare o altre compagnie assicurative. Su TikTok, in particolare, sono diventati virali video che ripercorrono dolorose storie personali e familiari.

Al tempo stesso, la morte dell’amministratore delegato è stata celebrata come un qualcosa di positivo.

Sulla pagina Facebook della UnitedHealthcare, un post dedicato a Thomson ha ricevuto oltre 18mila emoji sorridenti e commenti di questo tenore: «Le compagnie assicurative sanitarie sono dei parassiti che succhiano soldi dai malati e delle persone che stanno morendo, mi sorprende solo che non sia successo prima».

Sempre sui social, l’assassino è diventato una sorta di eroe popolare – nonché il protagonista di svariati meme e illustrazioni con lo slogan «deny, defend, depose».

Su TikTok sono state pubblicate clip che ricreano la scena dell’omicidio – sia dal punto di vista dell’omicida che della vittima – all’interno del gioco GTA 5. In un altro video, che ha superato due milioni di visualizzazioni, appare una maglietta con l’immagine stilizzata dell’assassino alle spalle di Thompson.

La giornalista Taylor Lorenz ha scritto nella sua newsletter UserMag che gli autori dei meme e delle illustrazioni con cui ha parlato hanno tutti meno di 40 anni, un forte risentimento nei confronti delle compagnie assicurative e una totale sfiducia nei confronti della classe politica. «Appoggiano l’omicida [di Thompson, nda] perché per loro è l’unica persona che sta facendo qualcosa contro il sistema», ha spiegato la giornalista.

A riprova di quanto il delitto sia entrato nell’immaginario popolare, il 7 dicembre decine di persone si sono incontrate al Washington Square Park a New York per una gara di sosia dell’omicida.

Il vincitore, un 39enne che lavora per un sindacato, ha spiegato al New York Times che è importante far capire all’opinione pubblica l’iniquità del sistema sanitario statunitense.

L’omicidio di Thompson, le sue modalità e il sostegno all’assassino hanno messo in stato d’allerta le compagnie assicurative sanitarie, che hanno subito deciso di incrementare le misure di sicurezza. Come ha sottolineato il sito 404 Media, dai siti ufficiali sono scomparsi gli organigrammi societari e le pagine in cui comparivano i nomi e le cariche dei dirigenti.

Nel frattempo, l’arresto di Mangione ha già generato meme elogiativi – molti dei quali sottolineano le sue origini italiane – o con il personaggio Luigi della serie videoludica Super Mario, e post sui social in cui si chiede la sua scarcerazione.

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