
Nessun papa è stato bersagliato dalla disinformazione come Francesco
Nei dodici anni di pontificato, Bergoglio è stato al centro di svariate teorie del complotto
Il 21 aprile, alle 7:35 del mattino, papa Francesco è deceduto. Ad annunciare la notizia è stato il cardinale Kevin Joseph Farrell, camerlengo di Santa Romana Chiesa.
Il Pontefice si trovava nel suo appartamento a Casa Santa Marta, in Vaticano, dove era rientrato dopo aver passato cinque settimane al Policlinico Gemelli di Roma per un ricoverato a causa di una bronchite, evolutasi in una polmonite bilaterale. Fin dal giorno del ricovero, il 14 febbraio, sono circolate una serie di speculazioni sulla sua condizione fisica, fino a vere e proprie teorie complottistiche.
Ad esempio, secondo un claim circolato a fine febbraio, John F. Kennedy Jr. avrebbe sostenuto che il Vaticano stesse nascondendo il decesso del pontefice che sarebbe avvenuto il 25 febbraio 2025. John F. Kennedy Jr., figlio del presidente statunitense John F. Kennedy, tuttavia, non ha mai fatto un’affermazione del genere: è morto nel 1999 in un incidente aereo. L’equivoco era nato perché alcune persone avevano preso per vero un tweet satirico dell’account parodia su X di «@Real_JFK_Jr_» in cui riportava la “notizia” in questione.
Sempre secondo questo filone complottistico, la stampa e il Vaticano erano stati accusati di aver pubblicato una foto del pontefice in ospedale creata con l’intelligenza per ingannare l’opinione pubblica sul suo reale stato di salute e far credere che fosse ancora vivo. L’immagine in questione era stata creata con IA, ma a realizzare e diffonderla era stato un account che, dal ricovero del Papa, ha condiviso immagini simili del pontefice in ospedale, accompagnate dal bollettino sullo stato di salute del pontefice e da un avvertimento in cui si legge che la foto era stata creata con l’intelligenza artificiale. Il Vaticano non era coinvolto in alcun modo in questa operazione.
Negli stessi giorni, poi, erano diventate virali presunte immagini della serie TV animata I Simpson che avrebbe predetto la morte di Bergoglio. Tra queste, l’immagine del giornalista “Kent Brockman” che annuncia la morte del Pontefice per una bronchite severa, oppure quelle di alcuni sacerdoti che trasportano una bara fuori dalla Basilica di San Pietro. Ovviamente nulla di tutto questo è vero, ma si tratta di un altro esempio del filone disinformativo che attribuisce ai Simpson poteri divinatori a causa di alcune coincidenze occorse nelle oltre 700 puntate andate in onda. I Simpson hanno più volte nominato la figura del Papa, citando anche la sua morte, ma non hanno mai specificato l’anno, il nome del pontefice, e nemmeno la causa di morte. Le immagini diventati virali erano tutte frutto dell’intelligenza artificiale.
La sua morte, tra l’altro, era stata, falsamente, data già nel 2021, sempre dopo la notizia di un ricovero per un intervento chirurgico programmato, che aveva superato senza complicazioni.
Anni al centro della disinformazione
Non è la prima volta che Bergoglio finisce al centro della disinformazione e sul suo conto, nei dodici anni di pontificato, sono circolate svariate notizie false. Francesco, infatti, è stato appena il secondo papa ad ascendere al soglio pontificio nell’era dei social media, ma contrariamente al suo predecessore – Benedetto XVI – ha dovuto scontare un’aggressività inedita, dovuta probabilmente ad alcune sue posizioni in aperta rottura con la tradizione della Chiesa e a un attivismo mai nascosto sui temi dell’ambiente e dell’accoglienza.
Ad esempio, papa Francesco è stato più volte accusato in vari post social – senza prove – di omicidio e traffico di bambini e di far parte di un gruppo satanico, crimini per cui sarebbe stato pure arrestato e incarcerato al campo di priogionia di Guantanamo, a Cuba.
Seppur sia stato dimostrato che la Chiesa cattolica è stata coinvolta in casi di traffico di bambini e pedofilia, non ci sono state mai vere inchieste giornalistiche, giudiziarie e condanne simili emesse nei confronti di papa Francesco, e non ci sono nemmeno prove che testimoniano la sua appartenza a gruppi satanici.
A diffondere queste teorie, in alcuni casi, sono stati i seguaci di QAnon, la teoria del complotto alimentata dall’estrema destra statunitense secondo cui esisterebbe un deep state formato da politici, imprenditori e celebrità vicini al mondo della pedofilia e politicamente attivi contro l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
A Bergoglio, poi, sono state attribuite frasi mai pronunciate. Ad esempio, il Pontefice nel 2022 avrebbe dichiarato che «vivere per gli altri è una regola della natura», in quanto «i fiumi non bevono la propria acqua, gli alberi non mangiano i propri frutti, il Sole non brilla per se stesso e i fiori non disperdono la propria fragranza per se stessi». Una frase che in realtà non è mai stata pronunciata da Bergoglio, ma che risalirebbe al XIV secolo e proverrebbe da un antico proverbio sanscrito.
Il pontefice, in un’altra occasione, avrebbe affermato che le persone con dipendenza da alcool, con disturbi dello spettro autistico e con disabilità «dovrebbero essere sacrificati per “combattere il cambiamento climatico”». Anche in questo caso, si tratta di una notizia falsa diffusa da un sito web conosciuto per veicolare informazioni infondate.
Allo stesso modo, non è nemmeno vero che Bergoglio ha dichiarato, al tempo della pandemia da Covid-19, che per entrare in Paradiso sarà richiesto il vaccino contro il nuovo coronavirus Sars-CoV-2. La storia era stata pubblicata da un sito satirico, ma molte persone l’avevano presa per vera.
I presunti legami con l’“elite globalista”
Specialmente negli ultimi due anni sono stati messi in giro claim infondati secondo cui papa Francesco avrebbe dei legami speciali con alcuni imprenditori che – come li definisce la disinformazione – farebbero parte di un’“elite globalista che controllerebbe il mondo”: George Soros, suo figlio Alexander, Klaus Schaw, fondatore ed ex presidente del World economic forum (WEF) e alcuni esponenti delle famiglie di banchieri Rockefeller e Rothschild.
Tutte queste supposizioni, però, si basano su contenuti fuorvianti. Una foto del pontefice che stringe la mano un sopravvissuto all’Olocausto, scattata nel 2014, viene descritta come se invece il Papa stesse baciando le mano David Rockefeller e John Rothschild (nome che tra l’altro non compare negli archivi di famiglia dei Rothschild).
È stato anche detto, poi, che papa Francesco avrebbe nominato Klaus Schawb, «vescovo universale» e Alexander Soros, figlio del filantropo e imprenditore George Soros, «cardinale diacono della Chiesa». Notizie entrambe false. Nel primo caso, va sottolineato che il termine “vescovo universale” non rappresenta alcuna carica all’interno della Chiesa cattolica, ma veniva usato nel passato per riferirsi al Pontefice. Per essere nominato cardinale diacono, invece, bisogna essere un membro del clero cattolico, e Alexander Soros non risulta essere né sacerdote né diacono.
La storia del “Papa illegittimo”
Una delle tesi infondate più diffuse contro papa Francesco riguarda la sua carica, definita illegittima perché la rinuncia del pontefice precedente, Benedetto XVI, del 12 febbraio 2013 non sarebbe considerata valida. A diffonderla, di recente, è stato il presentatore italiano “Red Ronnie”, che sostiene la non validità della lettera di rinunciaperché l’ex papa emerito avrebbe fatto volutamente 80 errori gravi in latino e avrebbe continuato a vestirsi di bianco. Segnali di una rinuncia non completa.
Affermazioni che sono prive di fondamento. La lettera di Benedetto XVI conteneva solo due piccole imperfezioni grammaticali e un refuso, prontamente corretto dal Vaticano. Lo stesso Papa emerito aveva già nel 2014 smentito le voci sulla validità della sua rinuncia, spiegando di aver preso quella decisione perché le sue forze fisiche non erano più adeguate per svolgere il ruolo. Inoltre, Benedetto XVI aveva continuato a indossare l’abito bianco per motivi pratici, poiché al momento della rinuncia non erano disponibili altri abiti.
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