«Se c'è solo il conducente, deve tassativamente essere seduto davanti, dal lato del volante»: l'ironia del quotidiano Il Secolo XIX - Facta
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«Se c’è solo il conducente, deve tassativamente essere seduto davanti, dal lato del volante»: l’ironia del quotidiano Il Secolo XIX

Il 3 maggio su Facebook è stata pubblicata un’immagine che mostra una parte di un articolo di giornale su carta stampata. Nell’immagine questa sezione di testo è stata delimitata da un box realizzato probabilmente con una penna di colore blu e all’interno si legge, in riferimento alle modalità di circolazione a bordo di veicoli, «Se c’è solo il conducente, deve tassativamente essere seduto davanti, dal lato del volante». L’immagine è accompagnata da un commento incredulo in cui si sostiene che si tratterebbe di una legge scritta dal governo Conte II per contrastare la diffusione dell’epidemia da Covid-19.

Si tratta di una notizia estrapolata dal suo contesto originale. L’immagine è vera, ma il testo evidenziato non è presente in nessuna norma decisa dal governo durante l’emergenza per il nuovo coronavirus.

Il testo in questione infatti fa parte di un articolo pubblicato il 3 maggio dal Secolo XIX su come muoversi in sicurezza in città, contenente però anche alcune frasi di taglio ironico come appunto quella condivisa su Facebook, come si può verificare qui.

Lo stesso quotidiano, sulla propria pagina Facebook, ha spiegato che «i consigli, corretti da un punto di vista normativo e di comportamenti da seguire, sono accompagnati da alcuni esempi volutamente ironici, esagerazioni in alcuni casi grottesche ad accompagnare il messaggio di usare il buon senso in tutto quello che si farà a partire» dalla “fase 2”. «Uno di questi passaggi, sui social, – si legge ancora – è stato particolarmente oggetto di discussione. È quello in relazione alla regola sui “limiti di passeggeri in auto”: “Se c’è solo il conducente, deve tassativamente essere seduto davanti, dal lato del volante”. L’autore Enrico Musso e la redazione si scusano con i lettori del Decimonono per non aver precisato sul giornale con la necessaria chiarezza che il contenuto presentava, in un contesto rigoroso relativamente alle regole da seguire, un tono satirico e finalizzato a una lettura più leggera in un periodo di grande difficoltà e di timori rispetto all’interpretazione delle nuove regole».

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