Questi dati sulle reazioni avverse da vaccino non riguardano segnalazioni verificate - Facta
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Questi dati sulle reazioni avverse da vaccino non riguardano segnalazioni verificate

Il 18 novembre 2021 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare le informazioni riportate in un post pubblicato il giorno precedente su Facebook. Il contenuto oggetto della segnalazione consiste in una tabella che mostra le reazioni avverse di diversi vaccini utilizzati tra il 1968 e il 2021, compresi quelli contro la Covid-19 commercializzati a partire dal mese di dicembre 2020.

I dati contenuti nella tabella arrivano dal database VigiAccess dell’Organizzazione mondiale della sanità e sono aggiornati al 12 novembre 2021. Le reazioni avverse associate a ogni altro vaccino riportato nella tabella appaiono di gran lunga inferiori a quelle associate ai vaccini contro la Covid-19, che secondo la tabella sarebbero 2.457.386.

Il post è accompagnato da un testo, scritto dal suo autore, in cui si legge: «NESSUNA CORRELAZIONE. E I NUMERI SONO QUI! 2.457.386 Reazioni avverse alle vaccinazioni, dati ufficiali dell’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità Organizzazione Mondiale».

Si tratta di un’informazione presentata senza il contesto necessario alla sua comprensione, che veicola una notizia falsa.

VigiAccess è un progetto lanciato dall’Oms nel 2015 con l’obiettivo dichiarato di «fornire accesso pubblico» alle informazioni contenute in VigiBase, «il database globale dell’Oms sui potenziali effetti avversi segnalati dei medicinali». Secondo il sito di VigiAccess, tale strumento di ricerca si pone come «utile punto di partenza» per le persone che desiderano approfondire i potenziali effetti collaterali riportati dopo l’immunizzazione. La stessa home page di VigiAccess, tuttavia, avverte che le informazioni riportate sul sito «non riflettono alcun collegamento confermato tra un medicinale e un effetto collaterale» e che la conferma di un nesso causale è un «processo complesso» che richiede un’approfondita valutazione scientifica.

L’homepage di VigiAccess

Ma quindi cosa raccoglie realmente il database lanciato dall’Oms? Come abbiamo spiegato in diverse occasioni (ad esempio qui e qui) e come abbiamo ampiamente discusso in questo approfondimento, sistemi del genere esistono in tutto il mondo e sono chiamati Spontaneous reporting systems (Srs). Il loro compito è quello di raccogliere sospetti effetti collaterali sopraggiunti dopo l’assunzione di farmaci, così da monitorare la loro sicurezza. 

Le segnalazioni sono dunque spontanee e raramente controllate da terze parti. I dati contenuti nella tabella sono insomma quelli realmente riportati da VigiAccess, ma questi potrebbero non corrispondere al vero, come abbiamo già visto nel caso della presunta morte di un bambino di due anni, in seguito eliminata dal sistema americano Vaers dopo che le verifiche ufficiali l’avevano dimostrata falsa. 

Risulta fuorviante anche la comparazione tra i presunti effetti dei vaccini contro la Covid-19 e i presunti effetti avversi di altri vaccini. E non solo per la disomogeneità del campione considerato (che non viene riportato nella tabella) o per la maggiore difficoltà nel reperire informazioni sugli eventi avversi prima dell’avvento di Internet (molti farmaci riportati nella tabella sono stati immessi in commercio già negli anni 60), ma anche e soprattutto per l’attenzione mediatica riservata ai vaccini contro la Covid-19, che ha inevitabilmente finito per generare un maggior numero di segnalazioni. 

Per tutti questi motivi, non è possibile determinare alcuna correlazione tra le reazioni avverse segnalate da VigiAccess e le vaccinazioni contro la Covid-19.

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Comments (4)

  • Sara

    Insomma O. M. S pubblica una lista con dati non verificabili??? Why? Lo scopo di renderla pubblica quindi quale sarebbe? Stiamo parlando di O. M. S. Non di Fantasilandia. Con la vostra analisi mettete in discussione una piattaforma realizzata e gestita dall’O. M. S, se i dati sono da contestualizzare sareste cosi gentili nell’aiutarci a leggerli in una chiave corretta e nel “contesto”
    Grazie per la risposta che spero di ricevere
    Sara

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    • Facta

      Buongiorno Sara, come abbiamo spiegato nel nostro articolo (che puoi trovare qui) l’Oms Non ha mai pubblicato quella tabella.

      reply
  • Giovanni Venuti

    Come già dichiarato in un mio post su FB dove avevo preso come riferimento la tabella in discussione, da ex dipendente di una multinazionale, con l’impiego di “Systems Anakyst” mi sono permesso di criticare la tabella.
    I dati devono poter dire qualcosa a qualcuno che li legge e li analizza, partendo da basi certe e verificabili.
    Gli effetti collaterali provocati da un vaccino, vetificati o meno, devono essere comparati col il numero di vaccinazioni effettuate, cisa cge nella tabella manca. Se i dati si riferiscono a più anni, dovrebbero essere anche raggruppati per anni, per poter vedere un andamento nel tempo. Se poi i vaccini sono stati modificati nel tempo anche quedte variazioni dovrebbero essere visibili nella tabella.
    Se ognuno prende da un sistema, quello che gli conviene, per dimostrare la validità della sua tesi, senza tener conto di tutti i fattori che possono influenzare l’analisi, allora chi pubblica certi dati è un millantatore.
    Su FB mi è stato segnalato il fatto e non ho ancora reagito, per far cancellare il mio post. La mua analisi, dovrebbe far capire che i dati che vengono spacciati come dati raccolti per conto dell’OMS, non dovrebbero essere resi pubblici, se non sono attendibili.
    In questo mdo, cioé pubblicandoli, pur non essendo verificati, si tende a dimostrare la non validità di tutta l’organizzazione e su questo qualcun altro ci specula e fa affari.

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  • Stefano Marsili

    Gentilissimi,
    grazie mille per il vostro screening e le vostre osservazioni.
    Resta il fatto che i dati contenuti nella tabella arrivano da VigiAccess (dell’Organizzazione mondiale della sanità).
    Le reazioni avverse associate a ogni altro vaccino sono di gran lunga inferiori a quelle associate ai vaccini contro la Covid-19.
    Questo è un punto di cui sarebbe bene avere cognizione; il confronto è frutto di campioni disomogenei ma i dati degli altri vaccini arrivano ai giorni nostri, sicché anche quelli sono stati processati – per una importante fetta – quando internet era ovviamente disponibile.
    la clamorossisima differenza (riscontrabile facilmente provando ad interrogare direttamente il database, senza l’intermediazione di tabelle diffuse sui social media) è lampante.

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