Non ci sono prove del decesso di una bambina di 2 anni per il vaccino Pfizer - Facta
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Non ci sono prove del decesso di una bambina di 2 anni per il vaccino Pfizer

Il 21 aprile 2021 su Facebook è stata pubblicata l’immagine di un testo in cui si legge che una bambina di due anni sarebbe morta dopo aver ricevuto il vaccino contro il nuovo coronavirus Sars-CoV-2 prodotto dalla casa farmaceutica Pfizer.

Si tratta di una presunta notizia non supportate da prove. Andiamo con ordine.

Come ha ricostruito il sito di fact-checking statunitense Snopes, a metà aprile 2021 negli Stati Uniti è iniziata a circolare online, in ambienti anti-vaccinisti, la notizia secondo cui una bambina di due anni in Virginia sarebbe morta dopo aver trascorso 17 giorni in ospedale in seguito al vaccino anti-Covid Pfizer. La bimba avrebbe ricevuto la prima dose il 25 febbraio 2021 e sarebbe morta il 3 marzo. Di questa presunta morte si trova riscontro in una segnalazione inserita il 5 marzo (è necessario inserire il codice Id 1074247-1 sulla pagina «Vaers report details» per vedere il report) contenuta nel sistema statunitense di farmacovigilanza Vaccine Adverse Event Reporting System (Vaers).

Il sistema Vaers, avevamo spiegato su Facta, è stato creato negli Stati Uniti a partire dal 1990 per rilevare possibili problemi di sicurezza nei vaccini autorizzati nel Paese ed è co-gestito dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) e dalla Food and Drug Administration (Fda) statunitense. Vaers è però un sistema di segnalazione passivo: questo vuol dire, si legge nello stesso sito del sistema, che ci si affida alle persone per inviare rapporti su possibili reazioni avverse e per questo il sistema «non è stato progettato per determinare se un vaccino ha causato un problema di salute, ma è particolarmente utile per rilevare modelli insoliti o inaspettati di segnalazione di eventi avversi che potrebbero indicare un possibile problema di sicurezza con un vaccino». Ciò significa, continua a spiegare il sito ufficiale, che «i rapporti Vaers da soli non possono essere utilizzati per determinare se un vaccino ha causato o contribuito a un evento avverso o una malattia. I rapporti possono infatti contenere informazioni incomplete, imprecise, casuali o non verificabili. In gran parte, le segnalazioni al Vaers sono volontarie, il che significa che sono soggette a pregiudizi e ciò crea limitazioni specifiche su come i dati possono essere utilizzati scientificamente. I dati dei rapporti Vaers devono sempre essere interpretati tenendo presenti queste limitazioni e una segnalazione falsa al sistema può essere punita per legge con una multa e la reclusione. Questo comunque non impedisce a nessuno di inviare una segnalazione non vera, come si può leggere qui

Fatta chiarezza sul sistema, passiamo alla presunta notizia del decesso della bambina in Virginia. Come spiegato da diversi siti di fact-checking (qui e qui) alla data del 25 febbraio (ma vale fino al giorno in cui scriviamo, 23 aprile 2021) nessun vaccino, compreso quello Pfizer, è stato approvato per l’uso su persone così giovani. Inoltre, precisiamo che a febbraio non erano neanche attivi studi clinici del vaccino su bambini di quell’età. Solo a metà marzo, quindi oltre dieci giorni dopo il presunto decesso della bambina vaccinata, Pfizer e Moderna hanno comunicato l’avvio di una sperimentazione clinica per testare i propri vaccini su bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 12 anni.

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