Il 4 febbraio 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un post pubblicato il giorno precedente su Facebook. Il post oggetto della segnalazione mostra un video della durata complessiva di un minuto, con una dichiarazione in lingua tedesca del centrocampista del Bayern Monaco Thomas Müller.
Il video è accompagnato da un testo, scritto dall’autore del post, in cui si legge: «MULLER ROMPE IL SILENZIO: “LA SITUAZIONE DEI DECESSI IMPROVVISI DA PARTE DI MOLTEPLICI CALCIATORI É PREOCCUPANTE”. A dirlo è Thomas Müller, calciatore professionista tedesco che gioca per il Bayern Monaco, Bundesliga, e per la nazionale tedesca. Su Twitter ha condiviso questo messaggio: “Oggi voglio rivolgermi a tutti gli atleti con questo video per attirare l’attenzione su un argomento con cui nessuno vuole entrare nel merito, ma che è di grande importanza per la ricerca medica in questo campo: la situazione dei decessi nello sport, che ha subito un brusco incremento, è preoccupante”».
Si tratta di un video presentato senza il contesto necessario alla sua comprensione, che veicola una notizia falsa.
Il riferimento è a questo tweet del 31 gennaio 2022, nel quale Müller spiegava di voler «richiamare l’attenzione su un argomento con cui nessuno vuole entrare in contatto, ma che è di grande importanza per la ricerca medica», ovvero il «Registro tedesco dei decessi nello sport». Il tweet è accompagnato da un video di 60 secondi nel quale Müller si rivolge a «tutti gli atleti amatoriali, dilettanti e professionisti» per promuovere il “Registro tedesco dei decessi nello sport”, una banca dati online creata nel 2012 e gestita dall’Istituto per lo sport e la medicina preventiva dell’Università di Saarbrücken.
Secondo quanto riferisce Müller nel video, «questo database registra i decessi improvvisi che sono temporalmente legati all’attività sportiva» e assolve a una funzione fondamentale, «perché, per quanto tali casi siano tristi e fortunatamente rari, è importante andare a fondo delle cause e quindi lasciare che la medicina impari da esse». Negli ultimi secondi del video, Müller segnala il sito web dell’organizzazione che tiene il registro, invitando le persone vicine a sportivi deceduti a compilare un «breve questionario sulle circostanze della morte». In nessuna parte del video Müller fa riferimento a «un brusco incremento» dei decessi nello sport, come invece riportato dal post oggetto di verifica, né azzarda collegamenti con la campagna vaccinale contro la Covid-19.
A smentire l’errata interpretazione del filmato è stato lo stesso Müller, che il 3 febbraio ha condiviso un tweet pubblicato dall’Istituto per lo sport e la medicina preventiva dell’Università di Saarbrücken, nel quale si legge che «purtroppo il video è stato utilizzato in modo scorretto da molti, per confermare un collegamento tra vaccinazione Covid e arresto cardiaca. Tale connessione non esiste».
Su Facta ci eravamo già occupati di disinformazione legata a questo tema qui e qui.