Il 27 febbraio 2022 su Facebook è stato pubblicato un video che mostra un uomo in lacrime abbracciare una bambina, anch’essa in lacrime, che sta per salire su di un autobus. Queste immagini sono accompagnate da un testo scritto in sovraimpressione in cui si legge «La bimba piange perché il padre sta andando in guerra». Il video è accompagnato da questo commento, scritto da chi ha pubblicato il contenuto su Facebook: «Lui resterà a Kiev, a difendere il suo Paese. Lei invece sarà portata in una safe zone, lontana dalle aree a rischio. Ma il vero rischio è che la figlia non riabbraccerà più suo padre. Queste immagini ci mettono dentro un’angoscia immensa… #guerra #pace #russia #ucraina #putin #nowar #stopwar #bambini #children». Il riferimento è all’attacco russo all’Ucraina, iniziato nella notte tra il 23 e il 24 febbraio 2022.
Si tratta di un contenuto fuorviante, presentato senza il contesto necessario per la sua comprensione.
Il filmato è reale ma non mostra un uomo a Kiev che sta andando in guerra contro l’esercito russo mentre saluta sua figlia.
Il video in questione è stato in realtà registrato diversi giorni prima dell’attacco russo all’Ucraina ed è ambientato a Górlovka, città situata nell’autoproclamata «Repubblica popolare di Donetsk». Si tratta di un’area controllata dai separatisti filo-russi e riconosciuta dalla Federazione Russia: nel video si vede una bambina che viene evacuata in Russia, come si può verificare qui e qui.
Il 18 febbraio 2022, Denis Pushilin, leader dell’autoproclamata «Repubblica popolare di Donetsk» ha ordinato infatti l’evacuazione della popolazione civile in Russia, giustificando la scelta con il pericolo di un’offensiva che sarebbe stata pianificata dall’esercito ucraino che poteva iniziare «da un momento all’altro».