Il 17 maggio 2022 la redazione di Facta ha ricevuto su Twitter una segnalazione che chiedeva alla redazione di intervenire per arginare la diffusione di un caso di disinformazione. Come ad esempio successo su Facebook, circola una fotografia che, stando ad alcuni, testimonierebbe la cattura di Eric Olson, ammiraglio americano che stando alcuni articoli (qui e qui) e contenuti social (qui e qui) sarebbe stato arrestato dall’esercito russo «nell’acciaieria Azovstal di Mariupol».
Come avevamo raccontato in precedenza, il sito industriale di Mariupol è stato a lungo lo scenario di una battaglia tra le forze militari russe e il battaglione Azov ucraino, ma è ben presto diventato anche oggetto di contenuti di disinformazione che immaginavano l’esistenza di un bio-laboratorio e di una base NATO nei sotterranei dell’acciaieria. La battaglia dell’Azovstal si è formalmente conclusa il 16 maggio 2022, al termine di un assedio durato diverse settimane.
L’immagine oggetto della segnalazione è stata presentata da molti utenti social senza il contesto necessario alla sua comprensione e ha finito per veicolare una notizia falsa.
Eric Thor Olson è un ammiraglio degli Stati Uniti in pensione dal 2011, dopo 38 anni di servizio prestato nelle unità speciali della marina americana. Non esiste alcuna notizia o comunicazione ufficiale che confermi la presenza di Olson nello scenario bellico ucraino, né il suo arresto.
La foto oggetto della nostra verifica non mostra infatti la cattura di Olson da parte dell’esercito russo avvenuta dopo la resa degli uomini barricati nell’acciaieria di Mariupol, ma è stata pubblicata il 14 aprile 2022 dall’agenzia fotografica russa Sputnik Images. Secondo la descrizione, l’immagine è stata scattata a Lugansk, a circa 250 chilometri da Mariupol, e immortala «prigionieri di guerra ucraini» che partecipano ad un evento «in memoria delle persone uccise nella Repubblica popolare di Lugansk a seguito dei bombardamenti del 2014».
Nei giorni scorsi avevamo verificato l’autenticità di un altro scatto, presentato come la prova dell’arresto del «generale canadese Trevor Kadier» mentre tentava di «lasciare lo stabilimento di Azovstal». Anche in quel caso si era trattato di un contenuto di disinformazione.
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