Il farmaco antivirale contro il vaiolo delle scimmie è arrivato in Italia nel 2022, ma esiste da molto prima - Facta
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Il farmaco antivirale contro il vaiolo delle scimmie è arrivato in Italia nel 2022, ma esiste da molto prima

Il 27 maggio 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un tweet in cui si legge: «Lo sapevate che l’Italia ha autorizzato il 25 marzo 2022 il primo farmaco attivo per il vaiolo delle scimmie e l’autorizzazione è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale in aprile? Un tempismo davvero perfetto».

Si tratta di un’informazione presentata senza il contesto necessario alla sua comprensione, che veicola una notizia falsa. 

Il tweet oggetto di analisi fa riferimento al Tecovirimat, farmaco antivirale ​​per il trattamento del vaiolo, del vaiolo delle scimmie e del vaiolo bovino, tre infezioni causate da virus appartenenti alla famiglia degli orthopoxvirus. Il farmaco è stato autorizzato per il commercio italiano con una determina dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) pubblicata il 25 marzo 2022 sulla Gazzetta Ufficiale. Poco meno di due mesi dopo, il 19 maggio 2022, l’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani ha identificato il primo caso di vaiolo delle scimmie in Italia, in un «giovane adulto» di ritorno dalle Canarie.

Quella segnalata dal tweet è dunque una semplice coincidenza, dal momento che il processo di autorizzazione del Tecovirimat è iniziato ben prima del marzo 2022. Come si legge nel testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il farmaco è stato approvato «con procedura centralizzata», ovvero gestita e coordinata dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema). Il 12 novembre 2021 il comitato dell’agenzia europea responsabile dell’elaborazione dei pareri sui medicinali per l’uso umano (Chmp) ha raccomandato l’approvazione del Tecovirimat, mentre il 6 gennaio 2022 è arrivata l’autorizzazione per l’immissione sul mercato europeo.

Il farmaco era tuttavia noto all’Ema almeno dal 2010, quando fu approvata una «designazione orfana» del Tecovirimat per il trattamento dell’infezione da vaiolo bovino. La designazione orfana è una procedura legale che riconosce al farmaco un potenziale terapeutico per una specifica malattia rara, precedentemente al suo primo utilizzo negli esseri umani o già durante il suo sviluppo clinico. Già nel 2020, comunque, Ema aveva approvato un’indagine pediatrica Tecovirimat, riconoscendolo come un trattamento contro «vaiolo, vaiolo delle scimmie e vaiolo bovino». La Food and drug administration americana (Fda), infine, aveva già approvato il Tecovirimat nel luglio 2018 con il nome commerciale TPOXX, per affrontare il rischio di un possibile attacco bioterroristico a base di vaiolo. 

Vale la pena segnalare che il Tecovirimat ha già dato ottime indicazioni nell’applicazione medica, seppur su numeri estremamente limitati. A tal proposito, uno studio del Lancet ha revisionato otto casi di vaiolo delle scimmie verificatisi in Gran Bretagna tra il 2018 e il 2021, concludendo che l’antivirale aveva accorciato i sintomi e ridotto il periodo durante il quale i pazienti erano considerati contagiosi. 

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Comments (2)

  • Daniele

    Buongiorno, complimenti per il lavoro che fate.
    Ogni tanto però i dubbi sono leciti senza per questo parlare di bufale o fatti fuori contesto.
    La notizia dell’approvazione da parte di AIFA del Tecovirimat a marzo del 2022 è vera ed anche il tempismo fra approvazione e casi di vaiolo delle scimmie lascia almeno il beneficio del dubbio. Non bisogna necessariamente essere complottisti e neanche vedere sempre il nemico dietro l’angolo, ma dubitare è lecito e talvolta anche salutare.
    Senza il dubbio nessuna scienza sarebbe ai livelli attuali e non potrebbe ulteriormente evolversi se non fosse alimentata dall’arte del dubitare.
    Cordiali saluti e buon lavoro.
    Daniele

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  • Giuseppe

    fin troppo gentile,
    la scienza si mette in dubbio da se, e i dubbi devono essere sempre presenti, il pensiero critico è alla base dell’evoluzione di qualsiasi scienza e pensiero…
    la comunicazione invece è insidiosa, piena di bluf e contro-bluf… sappiamo che il punto di questo argomento non è il dettaglio della data di autorizzazione del vaccino, basta pensare che da 20 anni il vaiolo non è un argomento interessante, eppure una azienda da 4 anni (o 5) ha investito tempo e denaro nella ricerca in merito per prepararsi ad un eventuale attacco biologico, nessuno ha chiesto perché dovrebbe accadere, o chi sta studiando certe tecnologie.. insomma, se esistono gommisti che bucano le gomme nel quartiere…

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