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La citazione più celebre “di Voltaire” non è stata scritta da Voltaire

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Il 10 gennaio 2023, nel corso della rassegna stampa mattutina della trasmissione di Radio 3 “Prima Pagina”, il vicedirettore dell’Agenzia giornalistica italiana (Agi) Paolo Borrometi ha citato la frase «Non condivido la tua opinione ma morirò affinché tu possa esprimerla», attribuendola al filosofo francese Voltaire (qui dal minuto 01:10:26)

Si tratta di una citazione fuorviante, che veicola una notizia falsa.

Innanzitutto, Voltaire è lo pseudonimo letterario utilizzato da François-Marie Arouet, deceduto nel 1778. Nessuna delle opere attribuite al filosofo francese contiene la frase dedicata alla necessità di difendere le opinioni non condivise, né tale citazione è riscontrabile in opere pubblicate tra il Seicento e il Settecento. 

Benché comunemente attribuita a Voltaire, la frase è stata originariamente coniata nel 1907 dalla scrittrice britannica Evelyn Beatrice Hall, che l’aveva inserita nell’opera Friends of Voltaire, pubblicata con lo pseudonimo maschile di Stephen G. Tallentyre. Nel libro, Hall faceva riferimento al trattamento ricevuto dal filosofo ​​Claude-Adrien Helvétius, che nel 1758 aveva pubblicato l’opera De l’Esprit (Dello Spirito), poi condannata dal Parlamento di Parigi e dal Collège de Sorbonne a causa del suo contenuto ritenuto scandaloso e improntato all’ateismo.

Secondo quanto riportato da Hall, Voltaire non era rimasto particolarmente colpito dallo scritto di Helvétius, ma si schierò comunque tra coloro che avevano difeso l’opera da quello che era stato visto come un atto di repressione. La scrittrice condensa l’atteggiamento di Voltaire nel seguente passaggio: «“Quanto rumore per una frittata!” aveva esclamato quando aveva saputo del rogo. Che abominevole ingiustizia perseguitare un uomo per una sciocchezza come quella! “Non condivido quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo”, era il suo atteggiamento adesso».

Nonostante la frase sia stata riportata tra virgolette, Hall intendeva esprimere solo lo stato d’animo di Voltaire nei confronti dell’accaduto, come la stessa scrittrice spiegò in una lettera del 1939 pubblicata quattro anni più tardi nel tomo “Voltaire never said it” della rivista “Modern language notes”. Per quanto la frase oggetto della nostra verifica non sia autografa, secondo l’enciclopedia filosofica dell’università di Stanford le parole scritte da Hall «catturano, per quanto imprecisamente», lo spirito della «filosofia della libertà» di Voltaire.

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