No, il fumo di sigaretta non rende meno suscettibili al Covid-19 (anzi) - Facta
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No, il fumo di sigaretta non rende meno suscettibili al Covid-19 (anzi)

(Articolo aggiornato alle 15.30 del 3 aprile 2020)

Una segnalazione ricevuta il 2 aprile 2020 dalla redazione di Facta via WhatsApp ci chiede di verificare le informazioni contenute in un messaggio che avanzerebbe l’ipotesi di una minor suscettibilità dei fumatori a contrarre il Covid-19, la malattia da nuovo coronavirus.

Nel messaggio, si riportano delle presunte dichiarazioni di una ricercatrice che negli Stati Uniti starebbe conducendo ricerche di laboratorio su pazienti di Covid-19 e topi per sondare gli effetti del fumo di sigaretta sui polmoni. Il messaggio diffuso su WhatsApp si conclude con un appello rivolto ad altri ricercatori a collaborare alla stesura di un articolo. Appello che, stando al messaggio, avrebbe avuto successo.

Le informazioni contenute nel messaggio sono infondate e la persona citata prende totalmente le distanze da queste dichiarazioni.

In merito al fumo di sigaretta, poi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è espressa esattamente al contrario. In una nota invita i fumatori a smettere proprio in occasione dell’emergenza e sottolinea anche l’importanza del fumo passivo. Lo stesso ha ribadito anche il Ministero della Salute che in data 1 aprile ha dichiarato che i fumatori sono più a rischio di contrarre l’infezione, dopo che l’11 marzo già segnalava l’aumentato rischio di questa categoria di persone di incorrere in forme più severe della malattia.

Ricordiamo che quella sul nuovo coronavirus è una ricerca in atto, le evidenze cliniche sono in continuo aggiornamento e non possiamo escludere che ci saranno nuovi dati disponibili su questo fronte.

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