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No, Wuhan non è «coperta interamente» dal 5G e non ci sono legami con il coronavirus

No, Wuhan non è «coperta interamente» dal 5G e non ci sono legami con il coronavirus

14 aprile 2020
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Il 6 aprile su Facebook è stato pubblicato un post che mostra una scritta di colore bianco su uno sfondo nero. Si legge «INDOVINELLO: DOVE SI TROVA LA PRIMA CITTA AL MONDO COPERTA INTERAMENTE DAL 5G !? WUHAN AVETE CAPITO !?». Wuhan – capoluogo della provincia cinese dell’Hubei – è stato a dicembre 2019 il primo focolaio al mondo del nuovo coronavirus Sars-Cov-2. Il post Facebook in questione, quindi, allude ad un collegamento diretto tra la tecnologia 5G e la diffusione del nuovo coronavirus.

Questa notizia è falsa. Andiamo con ordine.

Come ha ricostruito il sito di debunking austriaco MimiKama, utilizzando Ooakla 5G Map (strumento che permette la verifica della copertura di rete in una città o in un Paese), Wuhan è coperta dalla rete 5G solamente per il 10 per cento del totale.

Riguardo alle tempistiche, poi, nel Regno Unito il 5G è arrivato 18 mesi prima di quanto non sia successo a Wuhan, dove la nuova tecnologia è arrivata ad agosto 2019. Precisiamo poi che molti dei Paesi che sono stati colpiti duramente dalla pandemia, come la Francia e l’Iran, hanno poca o nessuna copertura 5G.

Infine, come spiegato dall’Istituto superiore di sanità (ISS), non esistono evidenze scientifiche «che indichino una correlazione tra epidemia da nuovo coronavirus e rete 5G».

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