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No, quello della Camera dei Deputati non è «l’unico ristorante aperto in Italia»

No, quello della Camera dei Deputati non è «l’unico ristorante aperto in Italia»

27 aprile 2020
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Lunedì 27 aprile la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiede di verificare l’attendibilità della notizia secondo cui il «solo ristorante aperto in Italia» sarebbe il servizio di ristorazione interno alla Camera dei Deputati.

Secondo l’articolo, pubblicato da Quotidiano Nazionale lo scorso 25 aprile, quello di Montecitorio sarebbe «l’unico ristorante in attività in un’Italia che soffre, senza poter mangiare fuori e neppure bere un caffè».

Si tratta di una notizia fortemente imprecisa.

L’articolo in questione riprende un lancio Ansa del 22 aprile, dal titolo «Coronavirus: in riapertura mensa Camera», che spiegava come i questori della Camera stessero lavorando per consentire ai deputati di consumare pasti «nella mensa al piano interrato e nel ristorante al piano basamentale di Montecitorio».

Dal 23 aprile, il servizio mensa è effettivamente ripartito – dopo la chiusura decisa con l’entrata in vigore del lockdown nazionale – ma non a pieno ritmo, come spiegato dal deputato e questore della Camera Gregorio Fontana (Forza Italia), la figura incaricata di vigilare sulla corretta applicazione delle norme interne a Montecitorio: «Tutto verrà trasformato in un’unica grande mensa di necessità, come avviene in quelle strutture che non hanno mai chiuso come gli ospedali o le caserme. Saranno rispettate alla lettera le prescrizioni igienico-sanitarie del caso e le restrizioni anti-contagio previste fino ad ora, a cominciare dalla distanza minima di un metro».

Non un ristorante, dunque, ma una «mensa di necessità», non diversa da quelle aziendali rimaste operative in piena emergenza Covid-19.

Secondo il «Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del coronavirus negli ambienti di lavoro», accordo sottoscritto  il 14 marzo (e aggiornato il 24 aprile) da organizzazioni sindacali e datoriali per assicurare la tutela della salute nelle attività lavorative essenziali, le mense possono infatti continuare a servire cibo negli spazi aziendali, a patto di prevedere una ventilazione dei locali, accessi contingentati e distanze di sicurezza.

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