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Dall’incontro di due bufale… ne nasce una terza: Conte, la foto in mensa e «l’unico» ristorante aperto in Parlamento

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12 maggio 2020
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Il 12 maggio la redazione di Facta ha ricevuto via WhatsApp numerose richieste di verifica di un’immagine che immortala il presidente del Consiglio Giuseppe Conte all’interno di una mensa, seduto ad un tavolo e circondato da numerose persone. Stando a quanto mostrato nella foto, sembra che tra i presenti non venga rispettato il distanziamento sociale previsto in Italia nella lotta all’emergenza Covid-19.

A testimonianza di questa interpretazione dell’immagine, la segnalazione comprende oltre alla foto anche una parte di testo dove si legge: «Questi sono quelli che ci dicono di mangiare al ristorante distanziati, con le mascherine, i guanti, ma capite che razza di serpi abbiamo al comando? Questa foto è stata scattata ieri sera, alle 19.07 minuti al ristorante del Parlamento italiano, l’unico aperto. V E R G O G N A».

Questa notizia è falsa e si tratta di un caso di disinformazione che ha avuto origine da due bufale di cui già ci siamo occupati nelle scorse settimane. Andiamo con ordine, partendo dalla foto.

Come abbiamo scritto il 30 aprile 2020 in un nostro articolo, la foto che mostra Giuseppe Conte mangiare in una mensa è reale ma non è stata scattata durante il lockdown italiano. La scena si è in realtà verificata il 25 novembre 2019, quando il presidente del Consiglio in visita allo stabilimento FCA di Melfi ha mangiato in mensa con gli operai della fabbrica. Si tratta, quindi, di una foto scattata quando nel nostro Paese non c’era ancora l’emergenza sanitaria oggi in corso.

Passiamo ora al testo. Come abbiamo riportato sopra, si legge che la scena si sarebbe svolta al «ristorante del Parlamento italiano, l’unico aperto». Anche in questo caso, parliamo di una notizia falsa già trattata dalla redazione di Facta.

Ricordiamo che dal 23 aprile il servizio mensa della Camera dei Deputati è ripartito – nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e delle restrizioni anti-contagio – dopo la chiusura decisa con l’entrata in vigore del lockdown nazionale. Non si tratta, però, di un «ristorante» ma di una mensa di necessità, simile a quelle aziendali che, in alcuni casi, sono rimaste operative anche in piena emergenza Covid-19.

Precisiamo, infine, che è in qualsiasi caso scorretto alludere ad una chiusura generale di tutti i ristoranti in Italia. Questi esercizi, per quanto ad oggi a livello nazionale non possano ospitare al loro interno dei clienti, possono però considerarsi aperti a patto che effettuino consegna a domicilio (dpcm 11 marzo 2020, art. 1 comma 2) o offranno, a partire dal 4 maggio 2020, il servizio di take away. Ci sono poi delle eccezioni: ad esempio, come abbiamo scritto in un nostro articolo sul tema, dal 30 aprile 2020 la Regione Calabria ha deciso di riaprire bar e ristoranti permettendo il servizio al tavolo all’aperto.

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